L'editoriale. Calabria malata non solo di Covid ma di confusione politica

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Trovare una strada unica per guarire la Regione

  04 novembre 2020 07:05

di ENZO COSENTINO

Incombe più pesante di un macigno il rischio di un lockdown anche per la nostra regione: quella incantevole Calabria che, nei giorni scorsi, autorevoli personalità tedesche-la cancelliera Merkel fra queste- hanno indicato come una Terra da visitare, da godere. Sperando che in tempi migliori questo riconoscimento si tramuti in euro sonanti. Monta anche il terrore, che è cosa ben più grave della paura, di dover restare imprigionati, isolati fra le mura domestiche. Una consolazione: improvvisarci in tanti “Silvio Pellico” e scrivere, ognuno di noi  , come l’illustre scrittore, poeta e patriota, “Le mie prigioni”.

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 Siamo prigionieri soltanto del Covid? Purtroppo no! Siamo prigionieri di noi stessi e di una politica che, da qualunque parte la guardi, ha una bussola sfasata. Tutto il Paese sta attraversando uno dei periodi più neri della sua storia. La Calabria  è in testa alla classifica per sommatoria di contestuali problemi di sistema. A proposito di sistemi quello del comparto sanità è quasi alla deriva. Dal punto di vista strutturale s’intende e non delle risorse umane ad ogni livello. Ma non bastano se le strutture fanno acqua. E perché fanno acqua? I calabresi stanno pagando (con gli interessi) gli errori della politica scellerata di chi il delicato settore ha sempre governato in maniera famelica. Non solo la politica regionale ma anche quella –specie l’attuale- nazionale. Sanità malata “ideologicamente” e fisicamente. Maledetto piano di rientro (dal quale non si rientrerà mai) e scelte sbagliate. Non bastano ingegneri, generali, top-manager messi al capezzale di questa sanità calabrese malata. Non è bastato il Decreto Calabria, altra invenzione che ha fallito. Il rimedio deve essere radicale, ragionato. Quindi frutto di progettazione seria evitando la “torre di babele” frutto, invece, di un disordine. Che potrebbe essere anche legato ad una incapacità di vedere oltre lo steccato. Tenendo soprattutto in primo piano e prioritariamente la salute delle persone. Di tutte le età!

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Il Covid ha ulteriormente aggravato la situazione. E le lotte personali fra i vari livelli istituzionali, dove le mettiamo? Ritardi peccaminosi specie nella Capitale della Calabria, Catanzaro,  sul progetto di una unificazione fra le  due Aziende Ospedaliere, sulla trascurataggine nei confronti della medicina di base. A cosa è servita la  doppia nomina ad un super Commissario se non ad acuire conflittualità su scelte importanti? Vedi la dura polemica fra il rettore dell’UMG De Sarro e appunto il commissario Zuccatelli sul centro per affrontare il “Coronavirus”?

L’attuale presidente facente funzione della Regione, Spirlì (in quota Lega), è sul piede di guerra con il Governo. Giorno sette novembre scocca l’ora X per l’ultimo Consiglio Regionale. Una seduta che potrebbe anche diventare incandescente perché si caratterizzerà come una seduta poltica assai divergente.fra maggioranza e opposizione. Una situazione che in questo momento la Calabria non merita.

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Allora l’appello dei calabresi - che aspirano ad una Nuova Calabria - va accolto e non deluso.  

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