Legalità ed inclusione, il premio "Don Calabrò" va agli alunni del "Da Vinci" di Reggio Calabria

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Il vice presidente del Consiglio regionale Nicola Irto
  16 dicembre 2019 16:56

Gli studenti del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Reggio Calabria, si sono aggiudicati il primo premio della IV Edizione del Premio "Don Italo Calabrò per l'educazione dei giovani", concorso indetto dal Consiglio regionale in collaborazione con la Conferenza episcopale calabra, l'Associazione Piccola Opera Papa Giovanni Onlus e con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale per la Calabria.

La cerimonia di consegna delle onorificenze si è svolta nell'Aula Giuditta Levato di palazzo Campanella alla presenza del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e del presidente della Piccola Opera Papa Giovanni Mario Nasone. Assieme ai ragazzi del liceo reggino, si sono classificati, al II posto gli studenti dell'Istituto Superiore "Giovanna De Nobili" di Catanzaro, seguiti, dal Liceo Classico "Diodato Borrelli" di Santa Severina, l'Istituto "Repaci-Nostro" di Villa San Giovanni e il liceo scientifico "Alessandro Volta" di Reggio Calabria.

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I cinque gruppi si sono distinti nelle selezioni svoltesi a Palazzo Campanella, con i pari età di altrettante scuole di Reggio, Catanzaro, Paola, Oppido Mamertina, Polistena, Rosarno e Santa Severina. "Un premio che abbiamo inventato e proposto in questa legislatura - ha sostenuto Irto - e che via via si è allargato alle scuole di tutta la regione con una straordinaria partecipazione nel ricordo di un grande e straordinario educatore come Don Italo Calabrò. Un concorso che lancia messaggi di legalità, di inclusione, di riconoscimento verso il diverso. E le attività fatte in questi anni con gli studenti credo abbiano un valore importante, soprattutto nel tempo attuale. Era nostro intento far conoscere Don Italo Calabrò in tutta la Calabria e dagli elaborati partecipanti, posso dire che l'obiettivo è stato raggiunto".

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"La capacità che dobbiamo avere adesso - ha concluso Irto - è quella di fare in modo che questo premio possa continuare a vivere, magari istituzionalizzandolo all'interno del Consiglio regionale per rendere viva la memoria di un sacerdote straordinario, come Don Italo Calabrò".

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