Legge funeraria, dopo il rinvio del Consiglio Regionale 200 carri funebri pronti ad invadere Reggio Calabria

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L'assemblea della Cosfit
  23 ottobre 2019 09:36

di MASSIMO PINNA

Indignati, è dir poco. E' pronti alla mobilitazione pacifica. Anche per denunciare quelle che ritengono pressioni lobbistiche e oscure, volte a non far approvare la nuova legge funeraria calabrese. E così oltre duecento carri funebri si preparano a sfilare davanti all'Astronave di Reggio Calabria il prossimo 30 ottobre quando si dovrebbe tenere il nuovo consiglio regionale. Il settore funerario calabrese, con in testa la Cosfit del presidente Rocco Caliò è furente per il rinvio dell'assise regionale di ieri, con il rinvio dell'approvazione della nuovo legge, la proposta 439 che dovrebbe finalmente dare cornice e  norme, oltre che un minimo di civiltà ad un settore che altrimenti rimane regolato da un dpr del 1990. Una vicenda lastricata di insidie, quella della legge funeraria. Approvata una prima volta a giugno 2018, abrogata nel  maggio 2019, ed ora nuovamente all'attenzione della politica regionale con il nuovo progetto di legge deliberato dalla commissione sanità presieduta da Michele Mirabello e che verrà portata in aula dal proponente, Giuseppe Giudiceandrea. Rocco Caliò e la Cosfit, però non ci stanno a sopportare le bizze di questo consiliatura ormai alla fine ed intervengono criticando l'ennesimo rinvio per l'approvazione del testo di legge. Caliò a nome del comitato imprese funebri calabresi, esterna "tutta la nostra indignazione ed il rammarico di tutte le onore funebri da me rappresentate per il mancato rispetto nei confronti di un settore e degli impegni presi pubblicamente da tutta la politica considerato che all’O.D.G. era prevista la discussione ed il voto della legge regionale n.439/19 a firma Giudiceandrea".Ma per Caliò c'è di più di un semplice rinvio. Infatti, sottolinea, come questa sia "una legge che si ricollega agli ultimi episodi avvenuti in Calabria ovvero al commissariamento per infiltrazioni mafiose dell’ASP di Catanzaro - afferma - e di altri eventi delittuosi verificatosi nelle altre province dell’intera regione ed in particolar modo nella Locride. A tal punto ci preme l’intervento dell’intera politica ed in modo particolare di Arturo Bova presidente della Commissione anti 'Ndrangheta". Insomma, "il comitato giudica opportuno per il rispetto dell’intero settore e dei cittadini che usufruiscono del loro servizio nei momenti più delicati della propria sfera familiare di manifestare pubblicamente con un corteo pacifico  - annuncia - di auto funebri e con tutti i nostri dipendenti sotto la sede del consiglio regionale mercoledì 30 ottobre 2019 alla convocazione del prossimo consiglio regionale". Un sospetto ed una denuncia grave, quella di Caliò che ritiene, dichiarandolo a chiare lettere che tutto ciò, ovvero come la protesta pacifica sia finalizzata a "capire una volta per tutte da che parte sta la “politica sana” calabrese per esternare pubblicamente il reale interesse delle lobby che in maniera del tutto oscura continuano a pressare i banchi della politica affinché questo testo non venga approvato". 

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