Legge funeraria nel caos per un refuso, Caliò si dimette per protesta

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La riunione odierna della Cosfit

Giallo in consiglio regionale. Per un refuso, che secondo la Cosfit non c'era, Nucera fa approvare una modifica che stravolge in testo. Settore nel caos. La Cosfit chiede l'intervento dell'anti 'ndrangheta

  28 novembre 2019 21:52

di MASSIMO PINNA

Un vero e proprio giallo in consiglio regionale. Lo scorso 19 novembre, sembrava finalmente fatta per la legge funeraria approvata in consiglio regionale. Ma, un colpo di scena finale stravolge tutto il testo.

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"Con la scusa di un refuso, che non c'era, l'onorevole Nucera ha fatto approvare, scritto a penna, un emendamento per togliere un refuso che non c'era, un parolina un "non" tolto che stravolge tutta una norma, laddove si dice che per esercitare la professione non si possono utilizzare requisiti di altri, come le associazioni, come si capisce bene, invece, togliendo quel non, si ripiomba nella sostanziale illegalità".

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Il presidente della Cosfit, sbotta e annuncia. "A questo punto è inutile, i rappresentanti di Reggio Calabria faranno sempre i loro comodi, io mi dimetto e chiede al presidente della commissione anti 'ndrangheta Arturo Bova di intervenire. Siamo di fronte ad un fatto di una gravità inaudita. Qui si prendono in giro i Calabresi. Auspico un intervento di Bova affinché si capisca il perché e per quali interessi si è giocato con questo colpo di coda all'interno del consiglio. Dopo la chiusura della seduta  e l'approvazione di una proposta non si era mai visto riprenderla e correggerla da un refuso inesistente.Nella vita non si finisce mai di imparare, e dare fiducia diventa sempre qualcosa che si ritorce contro". 

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E' un fiume in piena Caliò. "Per l'ennesima volta la politica calabrese si dimostra per quello che è realmente, giochi di palazzo, favori e mischiate di carte, tanto da vedere, dopo l approvazione del testo sulle discipline funebri, votato nel consiglio del 19 novembre, andar via il Presidente della Cosfit Rocco Caliò e le imprese invitate in consiglio, far passare il tempo necessario a far uscire i nostri deretani dal portone del Palazzo, che l'onorevole Giovanni Nucera con un colpo di coda e col suo fare grintoso, presentarsi a correggere un testo inviato al coordinamento formale e votato all'unanimità con tutti gli emendamenti previsti, proponendo un emendamento scritto lì per lì a penna, dove millantava un refuso da correggere, ma tutto era quel, 'non' tolto, parolina magica, ma non di certo un refuso come lo ha fatto passare lui".

"E con il disorientamento e l'appoggio del relatore e del proponente, Mirabello e Giudiceandrea,  il cosiddetto refuso passa giudicato e approvato. Così Nucera orgoglioso del suo colpo di coda stravolge il senso di un intero testo. Mi precisa evidenziare che i refusi sono errori che non possono stravolgere il testo altrimenti sono illegittimi. Ma dopo il teatrino del Consiglio, dopo essersi presi i ringraziamenti delle imprese hanno giocato la carta del favorire un certo 'stile' di impresa. Mi auguro che l'autorità competenti un giorno capiscono cosa si è creato. Detto questo a poche settimane della chiusura del Consiglio lo stesso presidente Irto il quale ha ricevuto sulla sua pec decine e decine di insoddisfazioni per quando avvenuto, si è rifiutato di provvedere a rettificare il tutto. Rischiando un ennesima illegittimità dell'articolo del testo".

"Che dire, questa politica è incompetente, soprattutto questa maggioranza ma non tutti ci mancherebbe ma quei 3 o 4 hanno saputo evidenziare che la democrazia non esiste, un intero territorio quello Reggino farà sempre da capo bastone in tutta la Calabria. Le imprese rammaricate da questo gesto infame fatto dopo l'approvazione di un testo all'unanimità, esternano pubblicamente la propria insoddisfazione. Ormai il dado è tratto. Ennesima sconfitta per la Calabria".

Caliò, a questo punto, dichiara, "colgo l'occasione per dimettermi pubblicamente dal mio ruolo di Portavoce regionale delle onoranze funebri Cosfit, poiché dopo quattro anni di lotte, battaglie, manifestazioni, studi, cortei, incontri mi rendo conto che questa terra non andrà mai avanti. Lottare si, sempre, ma con i muri è tempo perso. Questa terra con questa forma di politichese è una terra finita". La sua è una denuncia grave, "l'illegalità ha sempre la meglio, e a loro pensare il meglio deve ancora arrivare. Ringrazio le imprese tutte che mi hanno sostenuto e che mi sostengono tutt'ora, ringrazio quanti premono affinché rimanga a lottare con loro ma dopo questa esperienza le mie dimissioni sono di obbligo, non mi sento più di entrare in quel Palazzo che tutto ascolta tranne il popolo onesto. Mi preme ringraziare i politici di maggioranza che credevano in qualcosa di serio, e soprattutto i politici di minoranza o della pseudo maggioranza  che con la loro presenza hanno dato modo che il testo andasse avanti, se non ci fosse stato questo ultimo colpo di coda reggino forse questo consiglio ne sarebbe uscito con dignità dopo la figura pessima e ridicola dell'abrogazione del 29 aprile 2019 a 9 giorni da una sentenza sulla Costituzionalità della legge 22/18".

Ed infine, "auspico al mio settore e ai miei colleghi di lavorare e di portare avanti questa missione con la dignità e col rispetto che impone la delicatezza del nostro servizio. Alla politica - conclude - dico bisogna che cresciate ad oggi abbiamo solo assistito alle ripicche e al nascondino che solo bambini dell'asilo sono legittimati ad avere e a fare".

 

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