Legge funeraria, si attende l'approvazione in Consiglio Regionale. Fiduciosi la Cosfit e le imprese del settore

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Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria
  16 ottobre 2019 16:13

di MASSIMO PINNA

Legge funeraria, il prossimo consiglio sarà quello decisivo?

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Le indicazioni della vigilia, peraltro di uno degli ultimi consigli regionali di questa consiliatura eletta nel 2014 ed ormai in scadenza, danno per certo che, finalmente, la Calabria si doterà, più giusto dire, si ri-doterà di una legge funeraria degna di questo nome. Dopo l'approvazione della prima legge in materia, la 22 del giugno 2018, la sua repentina cancellazione nel maggio 2019, e dopo mesi di interventi e sollecitazioni del settore, prima fra tutte la Cosfit di Rocco Caliò (LEGGI QUI), nelle scorse settimane la commissione regionale sanità (LEGGI QUI) aveva deliberato un progetto di legge. Che a giorni, sarà all'ordine del giorno per l'approvazione definitiva del nuovo strumento normativo del settore.

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Che dia sicurezza, tranquillità e aggiungiamo, dopo qualche polemica nel settore, anche pace. 

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Lo stesso Rocco Caliò, presidente della Cosfit, dichiara a proposito come "ci auguriamo che quanto dichiarato avvenga e attendiamo l'esito dell'approvazione del testo ultimo definito in assemblea". Ma Caliò guarda avanti. "Auspicando che sia apprezzato e che unisca tutte le federazioni del settore, l'inizio e la base su cui partire tutti insieme senza più colori, ma che faccia nascere un'unica federazione calabrese che tuteli i diritti di tutti gli impresari onesti. Se ciò avverrà - afferma - sono pronto a a dimettermi per dare spazio alla nascita di una nuova Federazione che raccolga tutti sulla base della legalità e della professionalità, spazio a nuove personalità che vogliono partecipare per il bene del settore". Dunque, per Caliò e la Cosfit, "la fine delle controversie è una strada unica per il bene di tutti".

Rassicurazioni sul futuro esito positivo, arrivano dallo stesso promotore, della prima poi cassata, come della seconda proposta di legge, il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo di Democratici e Progressisti. “Sia il presidente del consiglio regionale Nicola Irto che il governatore Mario Oliverio – spiega Giudiceandrea – mi hanno assicurato che un tema così delicato e sentito dalla popolazione sarà argomento della prossima seduta”.

“Una grande legge di civiltà – la definisce il capogruppo di Dp – realizzata con gli operatori e le sigle di categoria del settore. Questo provvedimento permetterà di mettere ordine in un settore delicatissimo dove vige il marasma e dove il lavoro nero rischia di colpire seriamente gli imprenditori che svolgono il loro lavoro con grande serietà a scapito dei cittadini che vivono il momento dolorosissimo della perdita di un proprio congiunto. È una legge che mette regole sui trasporti funebri, le case funerarie, il riordino cimiteriale, i cimiteri animali, le competenze dei Comuni, delle Asp e delle imprese e, soprattutto, norme per l’aspersione delle ceneri e la loro custodia. Proprio la cremazione è tema importantissimo perché tanti calabresi decidono di utilizzare questo metodo e non potevamo non dare delle regole su tutto ciò”. “Nel prossimo consiglio regionale – conclude Giudiceandrea – i calabresi avranno finalmente norme certe e di tutela su questo importante tema che è stato affrontato pensando esclusivamente alla dignità delle persone”. Insomma, sembra, questa, la volta buona. Anche per rimediare ad una situazione dove la regione stessa non fece proprio una figura edificante, se è vero come è vero che, nel maggio 2019, proprio pochi giorni prima del giudizio di costituzionalità davanti alla Corte, promossa dal governo, la Calabria preferì abrogare del tutto la n.22 deliberato giusto 11 mesi prima.

A differenza di altre regioni, la Calabria ha preferito però non affrontare il giudizio, ma ora si accinge a dare nuovamente regole e norme al settore funerario che, senza questa legge sarà ancora, come finora è stato, regolato da un dpr del 1990. Un'era fa.

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