Legge regionale violenza di genere, PRC CALABRIA: "L'educazione sessuo-affettiva non va in vacanza"

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La bandiera del Prc
  02 agosto 2025 17:05

"La Legge Regionale n.?34/2025, recentemente approvata dal Consiglio Regionale della Calabria sul contrasto alla violenza di genere, si presenta come un testo rinnovato, ma nei fatti è una norma insufficiente e senza risorse.

Il Partito della Rifondazione Comunista Calabria denuncia questa operazione di maquillage legislativo, che non affronta alla radice le disuguaglianze e le violenze strutturali che attraversano i corpi femminili, queer, migranti, non binary, e trans.

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I fondi previsti, appena 350.000 euro all’anno, non garantiscono la sopravvivenza di Centri Antiviolenza e Case Rifugio già al collasso.

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E nel silenzio - complice - esplode anche un altro allarme ignorato: un incremento delle IST tra l? giovan? under 25, in Italia. Eppure, in Calabria non se ne parla. Nessuna campagna, nessuna educazione sessuale, nessun rafforzamento dei servizi sanitari pubblici. In una regione dove qualche giorno fa si sono celebrati i 50 anni dei consultori familiari, questi presìdi pubblici sono abbandonati, svuotati, delegittimati; quando dovrebbero essere luoghi di assistenza e sostegno psicofisico.

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E non possiamo ignorare il ruolo delle carceri nel perpetuare sistemi di controllo, punizione e oppressione che colpiscono in particolare le persone più vulnerabili: corpi queer, migranti, neurodivergenti, trans e non binary.

In Calabria e in Italia, è urgente aprire un dibattito pubblico su:

-  affettività e reclusione: il carcere isola e disumanizza

-  corpi non binary e queer in regime detentivo: spazi non adatti, identità non riconosciute, violenza istituzionale

-  pratiche alternative alla detenzione: comunità, mediazione, supporto

Non esiste contrasto alla violenza di genere senza educazione e prevenzione".

 

Così Caterina Muraca, delegata regionale questioni di genere PRC -  SE Calabria

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