Leggi antimafia inefficaci. Il dramma dell'imprenditore La Riccia: "Dopo la denuncia ho perso la mia azienda"

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Giuseppe La Riccia

Tutte le proposte dell'imprenditore per migliorare le attuali normative

  26 ottobre 2020 12:06

Giuseppe La Riccia è un imprenditore vittima del racket delle estorsione che ha perso la sua azienda. Come? Adempiendo in tutto e per tutto alle direttive dettate dalle disposizioni vigenti in materia di contrasto della criminalità.

"Oggi a causa di incongruenze legislative in materia  di tutela riservata a chi è inserito in questa problematica, mi trovo in condizione di estremo disagio, poiché la Legge 44/99 cosiddetta Antiracket , si è rilevata deleteria per il sottoscritto, per aver nel corso degli anni generato una Legittima aspettativa in ordine al comportamento avuto a contrasto del triste fenomeno del Racket delle estorsioni, ed oggi con la Legge 9 del 26/04/2018 della Regione Calabria ,tanto attesa, parrebbe svanire l'ultima aspettativa in ordine di tempo", si sfoga La Riccia. Che ripercorre tutta la sua storia, le evoluzioni e i cambiamenti che negli anni si sono accavallati

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"Con l'occasione della Istituzione della Nuova Commissione per la Semplificazione Legislativa-decreto del presidente della Regione Calabria n. 109 del 25.08.2020- ho formulato alla stessa una Proposta di riordino, integrazioni e semplificazione normativa della Legge Regionale N° 9 del 26/04/2018. Un intervento di revisione, aggiornamento e semplificazione sulla Legge Regionale N° 9 del 26/04/2018, che benché di recente promulgazione, necessita di essere inserita fra quelle suscettibili di essere: revisionate, aggiornate e semplificate, rispecchiando appieno il senso della istituzione della nuova Commissione di cui al decreto del presidente della Regione Calabria n. 109 del 25.08.2020".

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La Riccia però commenta negativamente la disposizione legislativa Regionale  N° 9 del 26/04/2018 identificabile come “Legge contro la Ndrangheta della Regione Calabria”, cosi come enunciata. Perche "non rappresenta i fabbisogni di tutti i Vessati della Criminalità Organizzata (Racket delle Estorsioni),Vittime incolpevoli, destinati a soccombere definitivamente, el più completo “Silenzio” Istituzionale, per aver essenzialmente fatto il proprio dovere, rispettando le Leggi;. Non realizza, di conseguenza un livello di contrasto esaustivo alla ndrangheta, che rimane sempre insufficiente. Non attua il concetto di equità secondo il quale tutti i Calabresi, attraverso questa Legge avrebbero dovuto percepire che non conviene delinquere pagando la tangente. Pertanto la stessa- Legge Regionale N° 9 del 26/04/2018- rientra nel settore omogeneo- legalità e sicurezza- suscettibile di revisione, aggiornamento e semplificazione".

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Allora per l'imprenditore la revisione, l'aggiornamento e la semplificazione della legge numero 9 del 26/04/2018,dovrebbero:  Eliminare i Limiti di Tempo fra l’accadimento vessatorio e l’azionamento delle previsioni della stessa Legge (revisione e semplificazione); Istituire il primo “Albo dei vessati” della Regione Calabria (integrazione); Eliminare le differenze giuridiche fra Vessati di serie “A” e Vessati di serie “B” istituendo :”I testimoni di legge” (integrazione). Avocare all’utilizzo esclusivo della Regione Calabria le somme di denaro contanti (Sequestrate e confiscate) alla Criminalità Organizzata in Calabria, da destinare a beneficio delle Vittime della Criminalità di Calabria, per particolari situazioni socio/economiche. La compensazione dei debiti generati a causa di attività estorsiva, con beni e capitali sequestrati alla criminalità organizzata".  

"La "staticità legislativa" di disposizioni realmente confacenti con i fabbisogni dei Vessati in merito alla problematica trattata, sta portando , tanti Imprenditori a ricredersi sul loro operato, nei riguardi del loro contrasto al Racket delle estorsioni e non è più facile decidere da che parte stare. Anche dopo questa ennesima manifestazione (Commissione antimafia a Catanzaro) sono ancora più fermamente convinto: L'antimafia viene realizzata solo dagli Imprenditori che si rifiutano di pagare il pizzo ed a parte il lavoro delle Forze dell'Ordine, soprattutto a livello locale, tutto il resto e decisamente "Opinabile". La "Spettacolarizzazione" della solidarietà "Immateriale" nell'ambito dell'Antimafia, oltre a dare un'immagine di commiserazione è priva di ogni efficacia sostanziale. L'Antiracket che può affiancarsi a quello delle Forze dell'Ordine è solo quello proponibile attraverso provvedimenti legislativi, più confacenti alla realtà. E' necessario ed indispensabile, creare un’immagine di uno Stato che può garantire chi si oppone al Racket. E questo gli Imprenditori lo hanno capito bene.  Il fenomeno del "Consenso Sociale" al potere occulto (Mafia, Camorra e Ndrangheta) è di allarmante attualità e sarà a mio avviso uno dei "Mali" peggiori  dei giorni nostri.

In Calabria sono sempre di più gli Imprenditori che dopo tanti anni di sacrifici, non chiudono le proprie attività a causa della crisi, ma le chiudono poiché si rifiutano di prevedere nei propri bilanci aziendali, voci di spesa occulte, per pagare le tangenti, o i contributi per i detenuti che dir si vogliano.

Di contro i Dipendenti di queste aziende, dovendo fare i conti con la quotidianità, in alternativa all'ultima "Ratio" del "suicidio" cominciano seriamente a prendere in considerazione di accettare le "Offerte" della "Controparte".

"Rifuggendo da: banche, equitalia, fisco, inps, inail e quant’altra passività generata, per mantenere in piedi: la propria attività gli imprenditori, la propria famiglia i dipendenti, seguendo quello che ormai senza difficoltà si può identificare: “un triste andazzo”, dovrebbero “suicidarsi”, dando sfogo ad “occulte strategie”.
Il concetto istituzionale , che vorrebbe identificare un determinato territorio come “isola felice” , che di “felice” ha in realtà solo il clima, ahimè anch’esso “rackettizzato”, continua a far danni.
La "platea" dei vessati è ben più ampia da quella composta dai "testimoni di giustizia".
Sarebbe giusto precisare che, chi come nel mio caso di specie, ha rifiutato già il primo approccio con gli emissari del racket, quindi non è mai sceso a patti, per “valutare l’alternativa” proposta dai malfattori, per  poi magari, stretto dalla morsa, denunciare quello (il pizzo) non più economicamente sostenibile, dovrebbe avere, se non gli stessi “diritti”, del testimone di giustizia, qualcosa che gratifichi le proprie decisioni di rispettare la legge.
Credo che, oltre ai fatidici “testimoni di giustizia”, che forse hanno prima “trattato” con la “controparte” ed ai quali, oggi probabili nuove disposizioni legislative, assegnerebbero posti di lavoro nella pubblica amministrazione, anche tutti coloro i quali, ”semplicisticamente” non si siano asserviti alle “prime” richieste del racket, senza “trattare” , rispettando compiutamente la legge e per questo, perdendo “solo” le proprie attività lavorative, siano “meritevoli” di una sorta di attenzione maggiore.
Approvare tutti i punti della mia proposta alla nuova commissione per la semplificazione legislativa-decreto del presidente della regione Calabria n. 109 del 25.08.2020. Potrebbe restituire dignità  a tutte le vittime della criminalità, ma volendo operare una "selezione" il base all'importanza in rapporto alle reali esigenze dei vessati, il punto n° 3 è da intendere come il più impellente ed importante. Eliminare le differenze giuridiche fra vessati di serie “a” e vessati di serie “b” istituendo :

Secondo Giuseppe La Riccia: ”I TESTIMONI DI LEGGE”, potrebbe identificare la Regione Calabria come "Simbolo" del Cambiamento a livello Nazionale. Perchè: Gli orientamenti legislativi, continuano a individuare fra i vessati dalle organizzazione criminose, solo due categorie di appartenenza, essenzialmente: Collaboratori e Testimoni di Giustizia. E' necessario operare una netta differenza tra i Collaboratori e i Testimoni di Giustizia. Mentre i primi, sono persone che hanno un passato di appartenenza ad una organizzazione criminale o mafiosa, i secondi sono cittadini incensurati. I Collaboratori sottoscrivono un sorta di "Contratto" con lo Stato, basato sulla fornitura di informazioni provenienti dall'interno dell'organizzazione criminale, in cambio di benefici processuali, penali e penitenziari, della protezione e del sostegno economico per sé e per i propri famigliari. I Testimoni invece forniscono la loro testimonianza relativamente all'accadimento di un fatto delittuoso, quasi esclusivamente perpetrato in loro danno e per tale ragione godono di una protezione da parte degli organi dello Stato appositamente creati. In molti casi si tratta di Commercianti e Imprenditori, che si rifiutano di continuare a pagare il "pizzo" o di persone non più disposte a continuare a pagare interessi a tassi usurai concessi loro da membri dell'organizzazione mafiosa. E' in questa seconda “Pseudo-Categoria” (Testimoni) che si sta consumando un "Dramma", poiché la legislazione vigente vorrebbe operare una ulteriore differenziazione, creando appunto il "Dramma". Succede che per “acquisire” la “Qualifica” di Testimone di Giustizia e quindi essere potenzialmente e giustamente tutelato da prospettate nuove disposizioni legislative, oltre ad aver denunciato i rispettivi atti intimidatori o peggio, eventuali lesioni personali, si deve aver “Procurato” l’incriminazione e/o l’arresto di qualche “Malfattore” Cosa significa! Per poter “Procurare” l’incriminazione e/o l’arresto di qualche malfattore, si deve avere avuto la disgrazia (Oggi opportunità) di entrare in contatto materiale con gli stessi malfattori, magari prima iniziando a pagare la tangente o mazzetta che dir si voglia ed in seguito a causa della “Lievitazione” delle loro richieste, denunciare questi (oggi provvidenziali) malfattori. Mentre chi, più ancora, rispettoso della Legge, ha “SOLO” denunciato i primi approcci con gli emissari del Racket e per questo ha “solo” subito danneggiamenti personali e patrimoniali, inequivocabilmente provocati dagli stessi malfattori (Criminalità organizzata). Ha quindi "solo" rifiutato anche il primo contatto fisico con gli stessi (Per questo non conosciuti e quindi non denunciabili individualmente), per tentare una mediazione sulla tangente o mazzetta che dir si voglia:

"Oggi si “posiziona” nella “Graduatoria di merito” dei Vessati, all'ombra dei testimoni di giustizia, pur essendo loro i veri e propri testimoni di giustizia", esclusi anche dal circuito della Legge 44/99 cosiddetta Antiracket. Quindi, in buona sostanza, se si perde la propria azienda, che in seguito a numerosi atti intimidatori è stata inevitabilmente chiusa, non si ha diritto ad acquisire la “Qualifica” di Testimoni di Giustizia e non si ha diritto ad essere tutelato economicamente, poiché la Legge 44/99, non contempla tale eventualità", continua La Riccia.

 "Se non hai dato una "Contropartita" allo Stato, facendo arrestare almeno un malfattore; Se non sei stato fisicamente "Colpito" da pallottole, bombe e coltellate; Se non ti sei procurato un numero infinitesimale di targhe di encomi. "A mio avviso,(E non solo) la Tutela Legislativa dovrebbe incentivare chi palesemente prende "sul nascere" posizioni a contrasto delle organizzazioni mafiose. Diversamente, prima che il 41/bis possa annoverare folte schiere di "Calabresi onesti", poiché la miseria avvilisce lo spirito e la mente addormentando la ragione, credo che sia meglio, "saltare sul primo treno". Stare in Calabria costringe sempre di più, degne persone o, a mendicare, o a piegarsi al richiamo dei "notabili" prenotandosi un "41/bis". è lo sfogo finale di La Riccia. 

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