L'eleganza di Sherman negli standards affrontati nel secondo appuntamento di Catanzaro Jazz Fest

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images L'eleganza di Sherman negli standards affrontati nel secondo appuntamento di Catanzaro Jazz Fest

  26 novembre 2024 11:28

di VITTORIO PIO

Piacevole serata per il secondo appuntamento del Catanzaro Jazz Fest presso il Teatro Comunale. Ne è stato protagonista il quartetto accreditato al vibrafonista statunitense Mark Sherman, che ospitava per l’occasione la sempre ispirata tromba di Flavio Boltro. Sherman è un musicista fortemente ancorato alla tradizione, che ha realizzato una buona carriera con circa 20 album alle spalle, fra cui spicca quello condiviso con il Maestro pianista Kenny Barron ed altre collaborazioni di prestigio con Wynton Marsalis e Michael Brecker fra molti altri. Il programma scelto ieri condiviso con Bruno Montrone (organo hammond) e Alessandro Napolitano (batteria) non ha preso molti rischi, scivolando nel sempre elegante territorio degli standards presi a prestito dai palchi di Broadway.

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Si tratta di alcune grandi canzoni americane scritte da compositori eccelsi come Harry Warren o Irving Berlin, che poi sono state riprese da interpreti eccellenti come Ella Fitzgerald, John Coltrane o Chet Baker. “La musica è un linguaggio universale- ha ricordato Sherman dal palco- e anche se il mio incontro con Boltro è stato recentissimo, ci siamo immediatamente ritrovati con intensità e feeling”.

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La qualità della musica offerta è comunque anche il frutto di un gruppo ben omogeneo, un quartetto che ha saputo “ascoltarsi”, che si è scomposto all’occorrenza in trio, duo o anche solo (situazione riservata nel finale al leader), raggiungendo un efficace equilibrio interno, capace di conferire varietà ed eleganza a brani come “There Will Never Be Another You” o “I Can’t Get Started”, in perfetto stile mainstream. Boltro è stato graffiante come lirico rinnovando le sue principali ispirazioni boppistiche, tanto care in casa Blue Note, Montrone e Napolitano hanno offerto uno swing costante e lineare, che ha permesso a Sherman di esprimersi al meglio delle sue capacità, secondo un’estetica che ha richiamato Milt Jackson, il formidabile perno su cui ruotava il sontuoso Modern Jazz Quartet. Il prossimo appuntamento è previsto per giovedì prossimo sempre al Comunale, con un trio maggiormente avanguardista composto da Paolo Damiani, a lungo direttore artistico di Rumori Mediterranei a Roccella Jonica, Gianluigi Trovesi ed Ettore Fioravanti. Tre grandi nomi del Jazz europeo.

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