Lettera a Tito, le news di Calabria Prima Italia: allegato l’opuscolo “Stupire il mondo”

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images Lettera a Tito, le news di Calabria Prima Italia: allegato l’opuscolo “Stupire il mondo”

  22 aprile 2025 15:26

di DOMENICO LANCIANO

Caro Tito, seppur a passi lentissimi, qualche piccolissimo progresso possiamo notare riguardo la diffusione e la valorizzazione della “Calabria prima Italia”. Qui di sèguito, ti informo brevemente sulle novità a tale riguardo. Speriamo che in un prossimo futuro possa essere in grado di fornirti altre utili news.

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SQUILLACE CITTA’ DELLA PRIMA ITALIA

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Recentemente (ore 09.06 di domenica 06 aprile 2025) un amico mi ha mandato la foto che ho qui evidenziato in apertura e copertina di questa “Lettera n. 605” … una insegna metallica (stradale) di circa un metro e venti per novanta su cui c’è scritto a grandi lettere << SQUILLACE – Città della PRIMA ITALIA – patria di CASSIODORO >>. Sotto tale enunciazione tre belle fotografie: il possente castello normanno, una veduta aerea del litorale di Squillace avendo sullo sfondo Copanello (con al centro l’emblema della bandiera verde pediatrica) e il simbolo della ceramica, attività presente in tale territorio fin dal neolitico (vale a dire da quasi quattromila anni).

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Franco Caccia

Per saperne di più ho sùbito telefonato all’ex-assessore alla Programmazione e Turismo del Comune di Squillace, il sociologo dottor Franco Caccia (nella foto di questo paragrafo). E mi ha confermato ciò che avevo già pensato: è stato lui a volere questo cartello stradale, posto proprio all’ingresso del territorio di Squillace (Lido) circa 400 metri prima del semaforo per chi proviene da Sud (Soverato – Reggio C.) e procede in direzione di Catanzaro. Si parla, quindi, di oltre due o tre anni fa, almeno. Quasi sicuramente dopo che, su iniziativa di Caccia, il Comune di Squillace aveva istituito il “Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia” con delibera di Giunta n. 26 del 14 aprile 2021 (Amministrazione del dottore Pasquale Mùccari). Presidente onorario di tale Centro Studi è il noto storico tedesco Armin Wolf (docente emerito dell’Università di Heidelberg) mentre il filosofo e scrittore Salvatore Mongiardo di Soverato ne è il direttore scientifico. Lo stesso Franco Caccia ne dovrebbe essere ancora direttore di fatto. Non sono a conoscenza se la nuova Amministrazione comunale abbia a cuore il tema della PRIMA ITALIA. Spero di poterla contattare presto, inviando questa “Lettera 605”.

OGNI COMUNE DELL’ISTMO E’ CITTA’ DELLA PRIMA ITALIA

Come puoi immaginare, la gioia per la novità (almeno per me) di tale segnaletica stradale a Squillace è stata immensa. Tanto che ho cominciato a diffonderla il più possibile. Conto di scrivere a tutti i Sindaci dell’Istmo di Catanzaro per invitarli a realizzare un cartello simile e, magari, a costituire un Coordinamento delle Città della Prima Italia, cui possono ovviamente partecipare tutti gli oltre quattrocento Comuni della Calabria, terra dove è nato il nome Italia circa 3500 anni fa. Intanto ho contattato i pochi sindaci che conosco in zona e persone, personaggi e personalità che hanno a cuore la CALABRIA PRIMA ITALIA … una dizione che spero venga, prima o poi, data all’Ente Regione cosicché potremo avere la << Regione CALABRIA PRIMA ITALIA >>. E’ un sogno che coltivo giusto da 43 anni (dall’aprile 1982) e che prima o poi sarà sicuramente realtà!… Non potrebbe essere altrimenti visto e considerato l’onòre e l’orgoglio di avere dato il nome all’intera penisola e alle isole attorno.

Intanto, ho appreso che sulla strada statale n. 280 dei Due Mari sono stati impiantati dei cartelli con la scritta << STATE ATTRAVERSANDO L’ISTMO DI CATANZARO – IL TERRITORIO PIU’ STRETTO D’ITALIA >>. Mi auguro che con un altro cartello la Regione Calabria e l’ANAS (che hanno voluto tale iniziativa) vogliano evidenziare pure << ISTMO DI CATANZARO – QUI E’ NATA L’ITALIA >>. Molto tempo fa ho già proposto di denominare << PRIMA ITALIA >> la ormai inevitabile conurbazione Catanzaro – Lamezia Terme. Però sembra che non ci rendiamo conto di come e quanto l’aver dato vita all’ITALIA (anche politica) sia importante pure per il rilancio della Provincia di Catanzaro e dell’intera Calabria. Tale rilancio passa pure nell’evidenziare LA STATUA DI RE ITALO davanti all’ingresso/uscita dell’Aeroporto di Lamezia Terme. Pure per salutare chi parte e per accogliere chi arriva. Così come altri accorgimenti ed iniziative attinenti sarebbero utili a rilanciare il “brand” dell’ISTMO e della CALABRIA PRIMA ITALIA. Purtroppo abbiamo enormi tesori che ancora non sappiano né comprendere né valorizzare. Sarebbe tempo di fare almeno un accurato inventario dei grandi giacimenti storico-culturali e cercare di attrarre l’attenzione dell’UNESCO. Si spendono tanti milioni di euro in futilità e nell’effimero e non vengono curate cose che darebbero considerevole e duraturo lustro (con ovvie ricadute di turismo e di prestigio).

I PRODOTTI ANTROPO-ZOO-MORFI RISALGONO ALLA PRIMA ITALIA?

Per l’appena trascorsa festa di Pasqua, sapendo che a me piacciono assai assai, una famiglia amica mi ha fatto dono di un latticino zoomorfo che (a quanto pare) viene prodotto soltanto in Calabria. Nel mio caso, un maialino e un elefante (nella foto). Conosco fin da quando ero bambino questi latticini zoomorfi. Alcuni caseifici (vedi Davoli, Satriano, Lamezia Terme) hanno fatto pure piccole provole a forma di pecore e di giraffe. Cosa che avevo proposto di produrre pure ai caseifici di Agnone del Molise e dintorni, come ho avuto modo di dirti in qualche precedente lettera. Specialmente a beneficio dei bambini. Infatti, non amando affatto il latte, mio padre mi dava queste piccole provole zoomorfe perché mangiassi prodotti derivati dal latte. E in verità ci è riuscito. Infatti, non soltanto come infanzia evocativa, ma anche perché sono proprio buoni, questi prodotti zoomorfi sono ancora più saporiti delle stesse provole più grandi e “ufficiali”. A me piacciono proprio assai.

Ho poi ripensato alla “vaccarella di pane” che mia madre faceva a noi bambini (come merenda o spuntino) ogni volta che, settimanalmente, infornava il pane. Tale consuetudine è stata confermata pure da altri, come la poetessa badolatese Nicolina Carnuccio (di poco più anziana di me) e da altri amici. In anni recenti, le ricerche, condotte a proposito dal filosofo Salvatore Mongiardo (andreolese di Soverato), hanno appurato che esiste ancora l’abitudine di fare (anche in àmbito religioso o celebrativo) la “vaccarella o bue di pane” (pure di pitagorica memoria) in alcuni paesi, come, ad esempio, tuttora a Spadola (ex provincia di Catanzaro, oggi Vibo Valentia, sulle Serre Joniche, a 24 km da Badolato). Tutto ciò mi sembra essere un “residuato” di tradizioni più antiche e addirittura ancestrali, risalenti addirittura alla PRIMA ITALIA quando nei luoghi dell’attuale Calabria c’era il culto del bue o del vitello. Non a caso, penso che il nome ITALIA possa derivare (come sostengono in tanti) dall’animale totemico, il bue (appunto) o il toro o il vitello. Italia terra di vitelli. Probabilmente pure il patrono di Catanzaro (San Vitaliano), festeggiato il 16 luglio, credo possa avere una tale origine. E forse non a caso.

Inoltre, fin dagli anni Cinquanta, da bambino, ad ogni fiera (nei paesi vicini come Soverato, Sant’Andrea Jonio, Serra San Bruno, della Sanità a Badolato, ecc.) ammiravo con curiosità le forme di animali o di persone che avevano i cosiddetti “Mostaccioli di Soriano Calabro”. I miei genitori mi compravano quello che più mi piaceva. Adesso, ripensando alla tradizione locale di raffigurare in modo zoo-antropomorfo il pane, i latticini, i mostaccioli e sicuramente qualcosa di altro, cerco di capire se ci sia un qualche collegamento con la nostra “Prima Italia” dove l’animale totem era il vitello, il bue, il toro. Mi chiedo se l’area privilegiata di tradizione e di produzione sia proprio l’area delle Serre Joniche o, come afferma Mongiardo, l’intero Golfo di Squillace, anticamente abitato dal popolo indigeno dei Lacìni che, assieme al popolo intervenuto degli Enotri, ha prodotto la nascita dell’Italia. Con o senza Re Italo. Personalmente credo che Italo sia realmente vissuto e presto fede agli antichi storici; in particolare ad Aristotele, il più grande filosofo della Grecia classica, che ne ha esaltato la Politica imitata in tutto il Mediterraneo, specialmente con l’uso dei “sissizi” (i pasti comuni) fondamento della “democrazia etica”.

LA CALABRIA PRIMA ITALIA AL SALORE DEL LIBRO DI TORINO 2025

Martedì 15 aprile 2025 alle ore 15.17, con messaggio whatsapp e con mio sommo piacere, l’editore Giuseppe Meligrana di Tropea mi ha comunicato che il volume “Calabria la prima Italia” di Gertrude Slaughter (tradotto e curato da Sara Cervadoro) sarà in evidenza al prossimo Salone del Libro di Torino, assieme ad altre pubblicazioni, come si può notare nella foto di questo paragrafo. Tale esposizione editoriale che è la maggiore in Italia fin dal suo inizio (maggio 1988 al Lingotto Fiere del capoluogo piemontese) verrà aperta il prossimo giovedì 15 maggio per concludersi lunedì 19. Giunta alla sua 37ma edizione, tale manifestazione (da me molto utilmente visitata nel maggio 1989) rappresenta un’ottima opportunità promozionale per grandi e piccoli editori. Per la Cultura!…

La Calabria, il cui stand è sempre stato molto dimesso rispetto ad altre regioni, dovrebbe essere meglio presente, sia come contenuti che come immagine, non soltanto al Lingotto di Torino ma anche nelle altre manifestazioni fieristiche-editoriali anche internazionali, specialmente in Europa. Varrebbe pure come promozione socio-turistica oltre che editoriale. Purtroppo, noi calabresi non abbiamo sufficientemente cognizione del nostro ricco patrimonio librario e culturale in genere. Lo dimostrano le permanenti (ma evitabili) tribolazioni sofferte dalla Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro; ma anche la mancanza di una vera e propria Biblioteca Regionale Centrale di riferimento. Dal quel maggio 1989, quando a Torino ho visto la carenza rappresentativa ed espositiva della Calabria, ho sollecitato più volte la nostra Regione, le Province e gli Editori a volersi meglio organizzare, pure per essere all’altezza della situazione. Base principale di tale organizzazione sarebbe realizzare una indispensabile (itinerante) FIERA DEL LIBRO CALABRESE, manifestazione che non vedo comparire ancora all’orizzonte, nonostante qualche timido tentativo.

Stesso lavoro ho fatto in Molise, dove, già qualche mese dopo, nel dicembre 1989, ho organizzato in Agnone (Isernia) prevalentemente a mie spese (ma con l’aiuto anche logistico del Comune, della Pro Loco e di una Cooperativa di giovani ex art. 23) la prima “Festa del Libro Molisano e della Comunicazione Sociale”. Il cui progetto (pubblicato con una edizione speciale del mensile “L’Eco dell’Alto Molise” – Novembre 1989) ho inviato ripetutamente alla Regione Calabria, alle Amministrazioni provinciali, ai maggiori editori e alle principali città calabresi. Con un nulla di fatto. Finora.

TORNI LA CALABRIA NELLA TOPONOMASTICA

Caro Tito, leggo tanto sui giornali web, specie calabresi, sui troppi problemi che, ad esempio, sta patendo l’Alta Velocità ferroviaria che dovrebbe collegare Salerno a  Reggio Calabria e, quindi, alla Sicilia. Sollecitata pure dalla quasi imminente costruzione del Ponte sullo Stretto. Non soltanto l’AV si impantana nei campanilismi (come la statale jonica 106), ma avrebbe dovuto essere posta in essere in contemporanea all’Alta Velocità padano-veneta e padano-romana. Invece, assistiamo ai soliti vaneggiamenti. Come per la strada Statale 106, appunto, che avrebbe dovuto essere Autostrada normale già in contemporanea con l’Autostrada del Sole, se solo avessimo avuto amministratori illuminati e lungimiranti, che avrebbero dovuto agire in unione con tutte le Regioni del Sud per rivendicare questa ed altre urgenze strategiche. Invece, ci troviamo indietro con tali e tanti enormi ritardi accumulati su tutti i fronti che ormai sarà impossibile significare già in Italia, figuriamoci in Europa e nel Mediterraneo (quale sarebbe ancora adesso nostra naturale vocazione).

Purtroppo, se non si riesce a fare un adeguato INVENTARIO DELLE RISORSE, sarà inutile amministrare l’ordinario, come (salvo eccezioni) sono abituati i nostri politici e i nostri amministratori, i quali hanno dimostrato già fin dal 1861 (anno di inizio dell’Unità d’Italia), poi con il Fascismo e quindi con l’avvento del sistema democratico-repubblicano di non essere all’altezza del compito. In ciò non è mai stata estranea la corruzione (e persino il vero e proprio tradimento).

Fin da adolescente, per capire come va il mondo (specialmente di casa nostra) e, quindi, pure la politica, ho frequentato dal di dentro tutti i partiti. Manifestando la mia onesta equidistanza.

Mi sono reso conto che non c’è mai stata la volontà di essere protagonisti del nostro destino meridionale, ma non c’è stata (ahimè) nemmeno e persino quell’adeguata conoscenza e consapevolezza storico-sociologica che avrebbe dato la motivazione ad agire. E, si sa, quando hai una buona motivazione, trovi pure il coraggio ad agire! E ad ottenere.

Vuoi un esempio, piccolissimo ma indicativo?… Fin da adolescente ho chiesto agli Amministratori comunali di Badolato (quasi sempre comunisti dal 1946 ad oggi) di denominare l’attuale Corso Umberto I “Via Maggiore” (come era prima dell’avvento dei Savoia). Ho chiesto di rivedere la toponomastica urbana (troppo enfatizzata, spesso in modo servile, su elementi estranei alla nostra Storia e alla nostra Cultura) valorizzando persone ed eventi locali. Nulla di fatto. Ancora adesso l’ex Via Maggiore si denomina (ormai da oltre 120 anni) Corso Umberto I e poi ulteriori vie sono dedicate ad altri Savoia (predatori del Sud) e a personaggi non certo graditi. Quindi, puoi ben capire come e quanto io sia stato felice quando una mia vecchia amica delle Serre Joniche mi ha inviato la foto della indicazione di una via recentemente dedicata a Sharo Gambino, valoroso scrittore e giornalista calabrese di Serra San Bruno. Dovremmo mettere più Calabria nel nostro quotidiano (in particolare più CALABRIA PRIMA ITALIA) per conquistare il nostro RINASCIMENTO. E’ di questo parere pure Vincenzo Serrao (ex Dirigente del Comune di Badolato) il quale ha più volte scritto al Sindaco pro-tempore per perorare la stessa causa della toponomastica “redentrice”. Ma pure lui, finora, inutilmente.

DUE ALLEGATI perché la CALABRIA TORNI A STUPIRE IL MONDO

In tale Programma di rinascita della Calabria e del Sud, è indispensabile sensibilizzare le nuove generazioni. A tal proposito, nel mio piccolissimo, ho pubblicato martedì 04 marzo 2025 (nel giorno del mio 75mo compleanno) l’opuscolo << STUPIRE IL MONDO >>. Alla pagina 43 scrivo chiaramente dell’urgenza che ha la Calabria di tornare a stupire il mondo, come lo ha già fatto in passato e se ne può leggere il resoconto ed il significato proprio nel libro “Calabria la prima Italia” che la docente universitaria Gertrude Slaughter ha pubblicato nel 1939 negli USA e che adesso è disponibile in italiano, grazie alla traduttrice Sara Cervadoro e all’editore Giuseppe Meligrana di Tropea (come evidenziato sopra al paragrafo 4).

Ho dedicato tale opuscolo STUPIRE IL MONDO a tutte le presenti e future Generazioni, in particolare a quelle della mia famiglia, con l’augurio che tutte possano STUPIRE IL MONDO nel bene e, soprattutto, nella Pace e nell’Armonia. Viviamo tempi non soltanto assai difficili ma anche troppo rischiosi. Ed abbiamo urgenza della migliore etica e del maggiore impegno possibile.

Ed abbiamo altresì bisogno di buoni esempi. Come quello espresso dal compianto Papa Francesco (17 dicembre 1936 – 21 aprile 2025) specialmente nell’attenzione verso i popoli più poveri e vessàti e le persone più umili e perseguitate, che subiscono una infinità di persecuzioni, guerre di aggressione e tentati o realizzati genocidi.

Infine, ringrazio la pittrice Sharon Lucana per avermi concesso gratuitamente la riproduzione del suo bellissimo dipinto TRIONFO DELLA PRIMAVERA che ho evidenziato in quarta di copertina proprio come augurio che il mondo possa esprimere tutti i colori della primavera più splendente. E, nel salutare, ringrazio te, i nostri lettori, chi ci segue più fedelmente e chi ci incoraggia. Allora, alla prossima “Lettera 606”. Cordialità! BUONA IMMINENTE FESTA DELLA LIBERAZIONE NAZIONALE E DEL PRIMO MAGGIO DI CHI LAVORA VERAMENTE ED UTILMENTE AL BENE DEL MONDO E DELL’UMANITA’. A presto! Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, martedì 22 aprile 2025 ore 06.19 – Da 57 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Alcune foto sono state prese dal web, altre sono mie.

ALLEGATO 1 – Domenico Lanciano – opuscolo STUPIRE IL MONDO – Copertina

ALLEGATO 2 – Domenico Lanciano – opuscolo STUPIRE IL MONDO – 52 pagine interne

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