L'ex consigliere Guerriero: "Le dimissioni un atto d'amore per la città. Ci vogliono atti e nuovi contenuti". L'entrante Mottola di Amato: "Cambiare l'immagine di Catanzaro"

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images L'ex consigliere Guerriero: "Le dimissioni un atto d'amore per la città. Ci vogliono atti e nuovi contenuti". L'entrante Mottola di Amato: "Cambiare l'immagine di Catanzaro"
Roberto Guerriero e Maurizio Mottola Di Amato
  08 febbraio 2020 13:54

"Opposizione intransigente che ha bisogno di rinnovamento". Roberto Guerriero passa il testimone a Maurizio Mottola di Amato. Oggi, nella sala concerti del Comune di Catanzaro, il primo ha spiegato le ragioni delle dimissioni, il secondo come proseguirà, fra i banchi dell'opposizione, l'attività intrapresa dal collega della lista Socialisti&Democratici con Mottola di Amato che ha partecipato alle elezioni del 2017. Per Guerriero, che ha mostrato la lettera delle dimissioni protocollate il 21 gennaio scorso, "è un atto d'amore per la nostra città". "Abbiamo bisogno di esempi in questa città e c'è bisogno degli atti. Dobbiamo ribellarci". Roberto Guerriero è l'unico non indagato nell'inchiesta delle commissioni consiliari a lasciare Palazzo De Nobili. Ha poi spiegato come il capoluogo, "la capitale della Calabria", abbia bisogno di "di una nuova classe dirigente. Parliamo di Università? Ma parliamo soprattutto degli universitari per capire perché sono scappati. I quartieri sono scollegati". Dunque alla base delle dimissioni anche un atto di "ribellione" per la mancanza di contenuti del governo cittadino. 

Guerriero ha attaccato la maggioranza "vecchia" che si è ricompattata. "Sapevo perfettamente che non avrebbero avuto seguito le dimissioni annunciate". Il riferimento è a Forza Italia, che dopo la sfiducia ad Abramo proprio ieri è formalmente tornata sui suoi passi. "Non possono dire che non sia successo nulla". Punture anche ad Abramo: "L'amministrazione durerà pochi mesi, il sindaco probabilmente preferirà cariche più prestigiose e si spiega così la nomina di un vicesindaco tecnico più che politico". E al presidente del Consiglio Marco Polimeni fra i responsabili della mancata "attuazione della delibera sulle videoriprese delle sedute dell'assise municipale che lui stesso aveva votato da consigliere". La scelta della sala è stata voluta, è la stessa dove comunicò a suo tempo le dimissioni Salvatore Scalzo. 

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Dal momento della surroga al posto di Guerriero, che comunque ha assicurato "continuerò a fare politica", ci sarà Maurizio Mottola di Amato. "Siamo abituati a fare politica in modo diverso". Da imprenditore ha messo in evidenza il senso dell'etica. "Non ho fatto assunzioni nei sei mesi antecedenti e nei sei mesi successivi non sarebbe stato etico. La politica è un servizio, non ho necessità della politica per mangiare. Non ho mai chiesto i voti ai miei dipendenti". "Mi preme - ha proseguito- oggi sollecitare tutte le persone a mettersi in gioco. Dovevamo scendere così in basso per capire che non possiamo rimanere a guardare. Il Consiglio è la massima istituzione della città di Catanzaro. In commissione ci si va. La maggioranza deve capire che deve fare politica in modo diverso".

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Nonostante l'invito fosse allargato non c'erano gli altri quattro che hanno abbandonato il Consiglio (Bosco, Fiorita, Notarangelo e Celia), mentre erano presenti gli ex consiglieri Antonio Giglio e Roberto Rizza e la senatrice Bianca Laura Granato. Presente per "rispetto umano", così ha detto, l'attuale consigliere di maggioranza Demetrio Battaglia. In apertura ha parlato Fabio Guerriero che ha ringraziato per le denunce sul caso commissioni l'associazione I Quartieri (il cui presidente è Alfredo Serrao), ed infatti era presente l'ex assessore comunale Giampaolo Mungo. 

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