di CARLO MIGNOLLI
Seconda giornata della X edizione di “Libri e Bollicine”, iniziativa culturale promossa dall'Agenzia Annozero di Salvatore Sangiuliano. Dopo il successo della giornata di ieri, con la presentazione del libro “Ricchi di povertà” di Maria Marasco, l’ospite di oggi è Eugenio Attanasio, autore del libro “Vittorio De Seta. Lettere dal Sud” che ripercorre la vita, le opere e gli aneddoti del regista e sceneggiatore palermitano deceduto nel 2011 a Sellia Marina, luogo dove ha trascorso gli ultimi anni della sua esistenza.
L’incontro è stato moderato da Rita Scarfone, mentre il giornalista Luigi Stanizzi ha dialogato con l’autore e ha ricordato che addirittura il regista italo-americano Martin Scorsese considerava De Seta come suo maestro. Proprio grazie a questo collegamento, il libro di Attanasio verrà tradotto in inglese e presentato prossimamente a New York, alla presenza dello stesso Scorsese.
Per Attanasio: “Vittorio De Seta è stato un punto di riferimento per noi che ci interessiamo di cinema in maniera particolare, con la Cineteca della Calabria che per prima ha stampato i suoi documentari oltre vent'anni fa. È stato un personaggio di grande importanza non solo nella storia del cinema mondiale, ma anche come grande meridionalista. Per questo motivo, meritava un lavoro di raccolta dei materiali che ci ha lasciato in questi anni. Così, come Cineteca, nell'anno del decennale, abbiamo deciso, dieci anni dopo la sua morte, di pubblicare questo volume che raccoglie anche un carteggio inedito tra Vittorio De Seta e Vera Gerarducci e racconta le sue prime esperienze cinematografiche negli anni '50. È un libro abbastanza importante, presentato in grossi festival come Taormina, le Giornate del Cinema Muto, il Museo del Cinema di Torino, il Salone Internazionale del Libro di Torino. È in circolazione ormai da tre anni nelle più importanti manifestazioni cinematografiche in Italia”.
“L'obiettivo - sottolinea - è quello di non dimenticare una figura che, magari, è poco conosciuta dalle nuove generazioni. È importante quindi conservare la memoria di un personaggio come Vittorio De Seta, che ha lasciato una grande eredità nelle sue opere e un messaggio di attualità del suo pensiero, come nelle “Lettere dal Sahara”: già vent'anni fa, aveva previsto il fenomeno delle nuove migrazioni. Pensiamo a “Diario di un maestro” sul mondo della scuola, che è un'opera ancora innovativa e attuale”.
“A livello personale - ricorda l’autore - sono stato per anni amico e frequentatore della casa di Vittorio, quindi questo libro ha anche un profondo legame affettivo con la persona, oltre a contenere materiali cinematograficamente inediti. Abbiamo voluto suggellare questo nostro rapporto”.
La rassegna proseguirà domani, 26 luglio, con la presentazione di “Nameless” di Massimo Felice Nisticò e si concluderà sabato 27 con l’incontro con Marisa Manzini che parlerà del suo libro “Donne custodi, donne combattenti: la signoria della 'ndrangheta su territori e persone”.
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