di FILIPPO COPPOLETTA
Certe Notti son notti... indimenticabili! Come quella che ha vissuto ieri sera la città di Catanzaro e quel pubblico formato da oltre 900 voci che ha riempito fino all'ultimo spazio, fino all'ultimo posto in platea ed all'ultimo palco, il maestoso Politeama del capoluogo per l'ultima ed attesissima data nel meridione di Luciano Ligabue che chiude con un meraviglioso tour nei teatri quel capitolo "Dedicato a Noi" che lo ha visto protagonista di oltre 30 date tra club, stadi, palasport e l'Arena di Verona.
Dopo 21 anni Ligabue torna al Politeama di Catanzaro (13 dall’ultima volta nei teatri in Calabria, a Reggio) grazie e per colpa di quella che definisce come una "dipendenza speciale da palco" che lo ha portato ad esibirsi non solo nei templi sacri della musica ma anche in parchi, vicoli, stazioni autobus, parcheggi, cortili di convitti. A tredici anni da quel "Giro d'Italia", Ligabue torna ad incantare i suoi fan anche a teatro, riuscendo a trasformare ogni luogo in una piccola Campovolo e regalando emozioni uniche e irripetibili spaziando tra perle nascoste della sua discografia ad autentiche pietre miliari della musica italiana con la firma dell'amato cantautore emiliano.
Grande la soddisfazione della famiglia Senese per il doppio appuntamento portato in Calabria (il 23 a Reggio e ieri a Catanzaro), per un tutto (immediatamente) esaurito che dimostra la grandezza di un artista senza tempo. Il "grazie" dei promoter va alla città ed a quanti oggi permettono la realizzazione di eventi di questa portata in luoghi non sempre predisposti ad ospitare date a grande impatto come quella sviluppatasi ieri sul palco del Politeama.
Sul palco con Ligabue, un amico e oramai compagno di vita, Federico Poggipollini, che da 30 anni lo accompagna alla chitarra, Davide Pezzin al basso, Luciano Luisi alle tastiere e Lenny Ligabue, primogenito di Luciano, per la prima volta in tour accompagnando il padre alla batteria.
Una scaletta nuova per ogni data e tra "Questa è la mia vita", "Un colpo all'anima" e "Piccola Stella", il Liga nazionale rispolvera alcune pagine di "Una Storia", l'autobiografia che raccoglie sessant'anni di vita del cantautore, creando un legame intimo con il suo pubblico che affascinato lo ascolta a pochi metri, incantato ed emozionato. Lo stesso pubblico che, ad un certo punto, rompe gli schemi, abbandona le poltrone e si precipita sotto al palco. È inevitabile. Il Politeama si trasforma in un palazzetto mentre, "Urlando contro il cielo", si chiude il sipario di una notte da sogno.
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