Diversi rilievi espressi dal dg della Programmazione del ministero nel parere al decreto che recepiva l'accordo fra struttura commissariale e sindacati. Il sub commissario Esposito prova a correre ai ripari convocando le sigle della dirigenza area sanità
29 agosto 2024 17:51Il ministero della Salute 'tira le orecchie' alla Calabria per il recente accordo fra struttura commissariale e sindacati della dirigenza sulle linee guida per disciplinare l'attività di intramoenia. Numerosi, infatti, sono i rilievi formulati dal dg della Programmazione del ministero Americo Cicchetti al Dca n. 114 che ha recepito l'intesa calabrese sottoscritta lo scorso 23 aprile, allora accompagnata dalla soddisfazione espressa dal sub-commissario Ernesto Esposito.
DOCUMENTO NON IN LINEA CON LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO- L'accordo stabiliva sia i criteri generali che le singole aziende avrebbero dovuto recepire nei rispettivi regolamenti per essere in linea con le regole nazionale sia la determinazione delle tariffe e dei proventi. In ambedue i campi sono emerse criticità. Secondo il ministero "il documento non appare in linea per diversi aspetti con la normativa di riferimento". E non solo per aver 'dimenticato' qualche formale richiamo normativo ma perché mancherebbero ad esempio i seguenti elementi: "la predisposizione e l’attivazione dell’infrastruttura di rete per il collegamento in voce o in dati, in condizioni di sicurezza, tra l'Ente o l'Azienda e le singole strutture nelle quali vengono erogate le prestazioni di attività libero professionale intramuraria nel rispetto dei requisiti tecnici". Non ci sarebbe traccia inoltre del riferimento all'utilizzo "esclusivo della predetta infrastruttura per l'espletamento del servizio di prenotazione, l'inserimento obbligatorio e la comunicazione, in tempo reale, all'Azienda sanitaria competente dei dati relativi all'impegno orario del sanitario, ai pazienti visitati e agli estremi dei pagamenti, anche in raccordo con le modalità di realizzazione del fascicolo sanitario elettronico" e a quello per "il pagamento di prestazioni di qualsiasi importo direttamente al competente Ente o Azienda del SSN, mediante mezzi di pagamento che assicurino la tracciabilità della corresponsione di qualsiasi importo". Inoltre, il documento "non contempla la previsione di una sospensione dell’attività libero professionale da parte dell’Azienda nei confronti dei professionisti coinvolti qualora si verifichino squilibri significativi e duraturi tra liste di attesa per l’attività istituzionale e quelle per attività libero professionali".
DOCUMENTO DA INTEGRARE ANCHE SUL DIVIETO ALPI IN STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE E IL RIPARTO DEI FONDI PER LE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE- Nel parere c'è poi una parentesi sull'Alpi nelle strutture private. Non basta il richiamo al divieto di esercizio in quelle accreditate ma bisogna aggiungere che l’attività ALPI "non può essere esercitata anche presso strutture che seppur non accreditate, sono controllate da strutture accreditate ai sensi dell’articolo 2359 c.c., ovvero sono amministrate da persone fisiche che a loro volta amministrano le strutture accreditate ovvero sono soci in posizione di controllo delle stesse". Da qui l'invito 'spinto' del dg Cicchetti (di concerto con il Mef) ad apportare al documento "le dovute integrazioni nel rispetto di quanto previsto dalla soprarichiamata normativa vigente". Nel finale compare un suggerimento, che dovrebbe tornare piuttosto utile viste le recenti differenti interpretazioni in materia perché finora si è andati in ordine sparso, ossia quella di ripartire le risorse fra le aziende per remunerare le prestazioni aggiuntive al fine di far fronte alla carenza di personale o di ridurre le liste di attesa. Misura introdotta con l'ultima legge di bilancio.
I SINDACATI CONVOCATI DA ESPOSITO PER IL PROSSIMO 4 SETTEMBRE- Il parere è stato trasmesso in Cittadella nella giornata di ieri. Per correre ai ripari, già oggi il sub commissario Esposito ha convocato le organizzazioni sindacali per il prossimo 4 settembre. Da ambienti sindacali, oltre a sottolineare come in fase di discussione dell'accordo alcune delle osservazioni ministeriali erano già state fatte notare, traspare un certo fastidio per il fatto che solo due punti oggetto di confronto ai sensi dell'ultimo contratto collettivo della dirigenza area sanità siano stati affrontati trascurando tutti gli altri. (g.r.)
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