L'intervista a Carlo Tansi: "Le cose devono cambiare e quindi non potrò di certo restare a guardare”

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Carlo Tansi
  06 dicembre 2020 06:49

di ENZO COSENTINO

Carlo Tansi, leader di “Tesoro Calabria” si candida alle regionali. Da definire il ruolo. Comunque non si tira indietro. Resta sulla scena politica. Lo fa con piena convinzione delle difficoltà di una campagna elettorale per le regionali che si svolgerà solo apparentemente in sordina causa il Covid, che, invece, sarà frenetica e aspra. Caratteristiche, queste, che potrebbero non aiutare soprattutto chi intende parlare con chiarezza alla gente che dovrà votare. Per Tansi è la sua seconda esperienza in politica.  

Da esperto geologo - qualità che lo ha condotto a occupare il delicato ruolo di Capo della Protezione Civile- nella sua mission ha adottato punti cardine della sua professione anche al di fuori dei processi geologi del territorio calabrese. Come ad esempio: pianificare e condurre ricerche sul campo, raccogliere campioni di disfunzioni nel settore della ProCiv di casa nostra, mostrarne la portata, localizzare possibili depositi di “gas nocivi”, perforare e testare il “suolo” per raccogliere e documentare dati. E dalla sua postazione ha fatto partire non poche denunce, appunto sulla condizione del settore affidatogli aventi riflessi anche in altri campi della vita sociale, economica e politica della Calabria. Uscito dalla ProCiv ha intrapreso, quindi, la strada di un impegno diretto in politica  Ha fondato un movimento “Tesoro Calabria” in nome del quale sarà presente lontano – dice nell’intervista- dai tentacoli di destra, sinistra e centro. 

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Dottore Tansi, sarà in campo nella difficile - per tutta la politica - partita delle regionali in Calabria? 

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“Il mio impegno va nella direzione di cambiare le cose in questa nostra amata Calabria e in tal senso devo rispondere di sì: sarò in campo. Non so ancora, però, in quale veste”. 

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È la sua scelta definitiva, nessun ripensamento?

“Ribadisco che il mio convincimento e la mia volontà sono di cambiare le cose e quindi non potrò di certo restare a guardare”.

Dalla sua postazione politica frecce avvelenate sia per il centrodestra, da cui è distante in maniera siderale, ma anche al centrosinistra. Ma perché non lievita in Calabria un forte centro?

“Questo, detto con franchezza, mi interessa poco. È più materia per politologi o politicanti, a seconda dei casi. Io non bado a Destra, Sinistra o Centro. Mi importa solo la buona politica.”

Tanti movimenti di opinione non prendono posizioni equidistanti dai due schieramento rivali. Almeno questa è l’idea ricorrente fra la gente comune che vota e che non vota. C’è un perché?

“I movimenti di opinione possono avere vari scopi e finalità e talvolta essere addirittura emanazione dei partiti tradizionali sotto mentite spoglie. Il nostro Tesoro Calabria, invece, è equidistante, eccome, dalla vecchia politica e cerca di aggregare tutte le forze sane della regione”. 

In una Calabria dilaniata da lotte intestine nella politica si parla spesso di “trasversalismo”. C’è nella realtà questa forma di devianza?

“Certo che sì. Non a caso io parlo spesso di Put, partito unico della torta. Una sorta di mantra per me, che fa capire come in nome degli affari e degli interessi comuni non esistano divisioni di sorta e si vada invece tutti insieme appassionatamente: bianchi, rossi, neri ecc., ovvero Franza o Spagna purché se magna”.

Prossime elezioni al 14 febbraio: che campagna elettorale si attende e quanto giocheranno le restrizioni Covid e chi se ne avvantaggerà?

“Una campagna elettorale senza esclusione di colpi, dai toni alti. Che purtroppo per me, in costanza delle restrizioni imposte dal Covid, non mi permetterà un libero e continuo contatto con la gente a cui voglio proporre il mio programma e dalla quale voglio avere utili suggerimenti guardando negli occhi le persone e stringendo loro la mano. Chiaro che a trarre vantaggio dalla limitante situazione attuale, comunque drammatica se pensiamo alle decine di migliaia di morti a cui va il mio ossequioso e commosso pensiero, saranno di sicuro i partiti tradizionali, forti di un'organizzazione collaudatissima”. 

Sanità, scuola i temi dominanti ma gli altri? 

“Bisognerà dedicarsi anche e soprattutto all'attenuazione della cronica mancanza di lavoro, vera piaga sociale della nostra terra; alla limitazione della fuga delle nostre migliori risorse intellettuali; all'aiuto delle fasce più deboli della popolazione; al miglioramento della mobilità, interna ed esterna; alla cura del territorio per evitare la devastazione, o quantomeno per attenuarne i dirompenti effetti, provocata da fenomeni naturali estremi e così via. Se mi consente una battuta, c'è tanto da fare e io ho le idee chiare sul modo di procedere. Basta andare sul mio sito carlotansipresidente.it e leggere il mio programma in questi temi fondamentali trovano ampio spazio per farsi un'idea“.

Dottor Tansi, la protezione civile oggi, come sta, secondo lei. Meglio ieri?

“Non faccio classifiche e confronti. Io posso solo dire di aver denunciato subito tutto il malaffare che c'era nel comparto e di aver fatto un grande lavoro, di cui c'è oggettivo riscontro, fin quando mi è stato permesso. Finché cioè i membri del Put di cui parlavo prima: Mario Oliverio e Domenico Tallini, insieme, non mi hanno cacciato Perché urlavo interessi consolidati di gente intoccabile. Malgrado ciò, mi fa anche immenso piacere constatare come nelle numerose occasioni di confronto in particolare tramite le piattaforme telematiche a causa del Covid o con singoli soggetti incontrati di persona, sto riscontrando un forte malcontento nei confronti delle politiche dei vari partiti e schieramenti con tante nuove amiche e amici che manifestano attenzione e interesse nei confronti di Tesoro Calabria”. 

Si faccia una domanda allo specchio e si dia una risposta.

“Ma chi te lo ha fatto fare di occuparti di politica? L'amore viscerale che nutro per la mia terra e la testardaggine, fino a rimetterci ogni cosa, nel voler cambiare quanto non va in Calabria, tentando con tutte le mie forze di combattere gli inciuci ai danni dei cittadini o, peggio, la corruzione e la criminalità organizzata”.

Non mi consideri provocatorio: ma lei è un politico o no?

“Essere un politico vuol dire tante cose. Non lo sono, e probabilmente mai lo sarò, di professione. Ma se per politico si intende uno che si spende per cercare di migliorare la condizione dei cittadini amministrati, come diceva peraltro un famoso Papa, allora sì: potrei anche essere definito un politico".

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