di CARLO MIGNOLLI
Arrivare in una nuova squadra non è mai semplice, soprattutto quando è la tua prima vera esperienza tra i professionisti. Riccardo Pagano, centrocampista classe 2004, romano doc e giovane talento del Catanzaro, ha affrontato difficoltà, infortuni e la necessità di adattarsi, ma oggi è una pedina importante per i giallorossi. In questa intervista ci racconta il suo percorso, il rapporto con il mister e i compagni, il legame che ha instaurato con la città e le ambizioni della squadra.
Cosa ti ha convinto a venire a Catanzaro quest’estate?
«Sicuramente mi ha spinto a scegliere Catanzaro il fatto che me ne avessero parlato molto bene. Il direttore mi ha cercato e mi voleva fortemente. La piazza e i tifosi sono molto calorosi e la squadra è forte: veniva da due anni giocati ad alti livelli, quindi è stata una scelta abbastanza facile».
Quali sono state le difficoltà iniziali nella tua prima stagione “tra i grandi”?
«Per quanto riguarda le difficoltà iniziali, direi che la prima esperienza lontano da casa, da Roma, è stata un cambiamento importante. Dopo dodici anni era tutto nuovo per me, e quindi ho dovuto adattarmi. Inoltre, l’infortunio che ho avuto mi ha rallentato un po’, ma penso che ora, trovando continuità nei minuti giocati, stia anche acquistando fiducia. Quando giochi con regolarità, ti vengono più facilmente le giocate e cresci di partita in partita».
In merito alla squadra e al mister, qual è il rapporto che si è instaurato con il gruppo, che era già consolidato dalle passate stagioni? E come ti trovi a vivere nella città di Catanzaro?
«Con il mister e con i compagni ho un rapporto bellissimo. Con tutti i ragazzi mi trovo davvero bene, e anche con il mister ho un ottimo rapporto. Mi dà tanti consigli su come migliorare e lavorare. Ho trovato un gruppo di ragazzi straordinari. Per quanto riguarda la città, all’inizio è stato un po’ difficile perché venivo da Roma, ma Catanzaro è una città bellissima. Io amo il mare, quindi mi trovo benissimo qui».
Parlando delle tue qualità, nelle ultime partite si stanno vedendo di più. A Frosinone hai servito un assist decisivo per il pareggio finale, nonostante l’ammonizione iniziale, che di solito può condizionare la partita. Possiamo dire che in questo ottimo periodo che stai vivendo, l’unica cosa che manca è il gol?
«Sì, è vero che ultimamente sto crescendo. Per quanto riguarda la partita con il Frosinone, all’inizio potevo pensare che il cartellino giallo mi avrebbe un po’ frenato, ma col passare dei minuti mi sentivo sempre meglio. La squadra mi ha messo nelle condizioni giuste per ricevere tanti palloni e questo mi ha permesso di esprimermi al meglio. Essendo un giocatore tecnico, più palloni tocco e più mi sento vivo in campo. Per quanto riguarda il gol, ci sono andato vicino parecchie volte, anche contro il Cesena in casa. Sono sicuro che, così come è arrivato l’assist, presto arriverà anche il gol. Speriamo già venerdì».
Parlando del campionato, questa è la tua prima vera esperienza tra i professionisti, nonostante l’esordio in Serie A. Dopo aver affrontato tutte le squadre, dove pensi possa arrivare questo Catanzaro?
«Penso che siamo una squadra molto forte. Dobbiamo scendere in campo ogni partita con l’obiettivo di imporre il nostro gioco e vincere. Se continuiamo così, potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Forse neanche noi ci rendiamo ancora conto di quanta qualità c’è nella rosa e di quanto siamo forti».
Venerdì arriva il Cittadella. All’andata finì in pareggio, ma la squadra ora è più rodata. Cosa ti aspetti da questa partita?
«Sarà una partita difficile perché il Cittadella è una buona squadra, molto aggressiva, che cerca sempre di far giocare male gli avversari. Però noi dobbiamo concentrarci sul nostro gioco e dare continuità alle ultime prestazioni positive. Come sempre, dobbiamo entrare in campo con l’intenzione di dominare la partita e cercare la vittoria».
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