L'intervista, Carlo Buccirosso a Catanzaro: "Racconto la storia di un italiano per bene"

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images L'intervista, Carlo Buccirosso a Catanzaro: "Racconto la storia di un italiano per bene"

  30 marzo 2022 12:02

di CLAUDIA FISCILETTI

Riassume in sé l'essenza della comicità partenopea, Carlo Buccirosso ha alle spalle una carriera, tra cinema e teatro, che gli ha portato diversi riconoscimenti. Non è solo un comico-macchietta, Buccirosso riporta in auge quella comicità tipica dell'epoca d'oro della commedia all'italiana, quella che a teatro ha visto Eduardo De Filippo e al cinema Mario Monicelli, quella comicità capace di far riflettere con un sorriso, affrontando le problematiche che affliggono l'epoca attuale. 'La rottamazione di un italiano per bene', è lo spettacolo che l'attore partenpeo porterà a Catanzaro domani, 31 marzo, alle 21, al Teatro Comunale, in cui ricopre anche il ruolo di autore e regista. Per la stagione teatrale di AMA Calabria, ideata e diretta da Francescantonio Pollice, arriva una commedia che fa pensare e che analizza uno dei lati più ricorrenti della nostra epoca: la crisi economica.

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Antonio Pisapia è il protagonista che interpreta in "La rottamazione di un italiano per bene", che tipo è?

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"E' un uomo come tanti, proprietario di un ristorante a conduzione familiare che non riesce a pagare le tasse. Nello spettacolo arriverà a fare un gesto estremo, drammatico, tuttavia sarà una commedia, si riderà, è quello uno degli ingredienti principali ovviamente. C'è la particolarità di questo protagonista che si sfoga con la suocera, che vive in casa con lui, e che fa parte proprio dell'Agenzia delle entrate".

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Come mai ha deciso di concentrarsi su un tema tanto delicato?

"Questa è una problematica che purtroppo non ha tempo, è un evergreen, e sarà rappresentata ancora per decenni perché il problema del sistema tributario italiano sarà sempre gestito male. Credo che ci debba sempre essere un rapporto tra lo Stato, o chi per esso, e il contribuente, e fare una grande distinzione tra quelli che sono gli evasori fiscali e quelli che sono i contribuenti che non ce la fanno a pagare le tasse, sono due cose completamente diverse, eppure vengono trattate allo stesso modo".

Questa commedia è tratta da "Il miracolo di Don Ciccillo", altro spettacolo di cui lei è stato autore.

"Si, ho voluto riprenderlo perché mi sono reso conto che vi erano tante imperfezioni e ho voluto approfondire meglio il rapporto di quest'uomo con la sua attività, la sua volontà ferrea di voler risollevare le sorti del suo ristorante, tanto che ho cambiato anche la location, spostandola proprio nel locale".

Ha una brillante carriera in cui ha mosso i primi passi con Vincenzo Salemme.

"Si, ho iniziato da lì nel 2001, poi ho voluto tentare di fare un passo che poteva essere un'arma a doppio taglio, ma che alla fine mi ha reso indipendente nell'ambiente teatrale. Oggi sono autore e regista, oltre che attore. Ho trovato uno spazio che, ancora, non sono riuscito a trovare nel cinema".

Nel frattempo lo abbiamo visto in televisione con "Imma Tataranni".

"Si, mi è piaciuto molto poter lavorare con il regista, Francesco Amato, uomo di grande comprensione e umanità che rispetta gli attori e prende da loro quello che sanno dare. Mi ha dato molto spazio di creatività". 

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