L'intervista. Dodi Battaglia al "Grandinetti" ripercorre 50 anni di storia dei Pooh con la "Perle" nascoste. "In Calabria? Gente incredibile" (VIDEO)

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Dodi Battaglia sul palco del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme al termine del concerto
  28 febbraio 2020 10:35

di MARIO ARCURI

Dodi Battaglia, musicista, già compositore e chitarrista dei Pooh, ricalca a distanza di ventinove anni il palcoscenico del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, quando qui fece tappa in occasione della tournée “25, la nostra storia”. Una storia che, in parte, continua, grazie all’intuizione dell’artista bolognese di rispolverare alcune perle, rimaste per anni rinchiuse nel cassetto dei ricordi e raramente proposte nei concerti, al grande pubblico, dai Pooh: “Una boutade di una sera a cena, brani impegnativi che è bello suonare”. Vibrano di emozioni e di ricordi i cuori dei fan presenti, all’ascolto delle melodie di autentici capolavori, quali “A un minuto dall’amore”, “Aria di mezzanotte”, “Classe 58”, “Lascia che sia”, “E vorrei”, “Cara bellissima”.

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Sembra quasi di ritornare agli anni Settanta, quando l’armonia aveva sempre la meglio sulla ricercata ritmica dell’oggi musicale. In questo senso la proposta di Dodi Battaglia è davvero temeraria, ma riesce a catturare l’attenzione e i sentimenti di un pubblico composto prevalentemente da quelli che restano ancora i fratelli maggiori e minori dei Pooh. Generazioni che hanno rivisto proiettata la propria vita nei quadri, nelle scene e nelle narrazioni dei testi di Valerio Negrini, a cui i quattro musicisti affiancavano l’estro delle composizione musicale. Quasi nulle le concessioni alle hit, a parte “Cercami” e “Chi fermerà la musica”. In questo senso il contesto teatrale presta tutta la sua suggestione agli accordi di una chitarra che suona e che parla, quella di Dodi, accompagnata da una band di musicisti di grande spessore: Rocco Camerlengo alle tastiere, Beppe Genise al basso, Marco Marchionni alle chitarre, Carlo Porfilio alla batteria. Con il supporto delle splendide intonazioni e interpretazioni di due veri e propri talenti, i giovanissimi Raffaele Ciavarella e Costanzo Del Pinto.

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Tutto straordinariamente semplice e bello, come gli occhi lucidi di quanti non dimenticheranno mai un pezzo di storia davvero straordinaria e unica della musica italiana. Così come il messaggio finale che Dodi riserva alla terra di Calabria, al termine della nostra intervista in esclusiva: “Un messaggio di obbligata speranza, di voglia di riscatto per una gente incredibile, ho tanti amici calabresi. Conosco il senso di abbandono e il senso di rinuncia che la gente ha: ci vuole un colpo di aiuto da parte dei governanti per uno dei posti culturalmente più avanzati. Auspico la stessa sorte che ha avuto ultimamente la Puglia!”.

In cantiere un nuovo tour, estivo, che parte già a fine marzo. La musica non si può fermare!

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