di ENZO COSENTINO
L’onorevole Roberto Formigoni è stato e continua ad esserlo un punto di riferimento efficace per la politica non soltanto lombarda ma nazionale. La sua carriera politica si è sviluppata nell’alveo della DC ed è segnata dai più importanti passaggi parlamentari nelle istituzioni. Nazionali e Europee. Conversare con Formigoni di politica è anche un ripasso della storia politica. Lo abbiamo intervistato Ora Formigoni è sulla sponda del centrodestra, con piena ed autonoma scelta.
E con l’on Formigoni abbiamo parlato di Sud, di Calabria.
“ Ho molti amici in Calabria, ha esordito. Di recente ho parlato anche a lungo dell’attuale momento politico che la Regione sta vivendo con Vincenzo Speziali, politico che conosco bene, impegnatissimo nel portare avanti una idea di Calabria nuova. Parlo, quindi, volentieri della Calabria, delle sue bellezze naturali, delle sue criticità ma anche dell’impegno che gli imprenditori e la buona politica stanno facendo, sotto la lente d’ingrandimento di chi dal Nord guarda la vostra regione senza pregiudizi ma con tanta simpatia e interesse."
Nord e Sud, dunque, realtà più vicine? E’ la prima domanda che abbiamo posto all’on. Roberto Formigoni, “Indubbiamente una distanza fisica c’è. Il Nord complessivamente per la sua storia socio-politica e culturale vanta più eccellenze. Detto questo dico con forza che è sbagliato pensare al Sud, alla Calabria in particolare, come territori fatti soltanto di arretratezze. E’ invece il contrario e ho avuto modo di sperimentarlo nei miei frequenti viaggi anche recentemente.”
Cosa in particolare lo ha intressato maggiormente?
“La spiccata imprenditorialità di coloro che hanno investito e continuano a investire produttivamente capitali. In tutti i settori: l’industria dei prodotti tipici dell’agroalimentare, l’affermazione dei prodotti vitivinicoli sui mercati internazionali. E’ in crescita nella meccanica. Ogni qual volta vengo in Calabria percepisco segnali di crescita, noto anche l’impegno di giovani imprenditori che dimostrano voglia di fare per la loro terra e che non sono scappati via dopo gli studi universitari.”
Può significare che in Calabria l’Università è d’avanguardia.
“Ritengo e non lo dico soltanto io ma che il sistema universitario calabrese è di ottimo livello e nei miei diversi contatti con i governatori della Regione –senza distinzione di appartenenza politica- li ho sollecitati a dare grande importanza all’Università. E’ il luogo dove si forma la nuova classe dirigente.”
Onorevole Formigoni, in Calabria si è riacceso il dibattito sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ma secondo Lei quanto è utile e necessario?
“Nessun dubbio nel dire che è una opera maestosa. Darebbe lustro non soltanto a Calabria e Sicilia ma all’Italia. E’ utile e oserei dire, necessaria. E poi basta pensare ai benefici che ne deriverebbero per la sua realizzazione. Posti, tanti, di lavoro. Pensando al Ponte sullo Stretto però occorre mettere in moto un ampia e mirata politica delle infrastrutture. Collegamenti ferroviari nuovi, strade e autostrade rigenerate per consentire spostamenti rapidi e non più disagevoli di un enorme flusso di utenti che hanno necessità di collegamenti rapidi specie per il trasporto merce in entrata e in uscita fra Nord e Calabria e Sicilia.”
La Calabria e il Turismo?
“Il turismo può essere un altro volano di sviluppo per la Calabria. Ha tutto ciò che il turista nazionale e ancora di più quello straniero cerca. Paesaggi incantevoli, mari puliti, monti a ridosso dei mari. Mari e monti “dialogano” fra di loro. E poi il senso di ospitalità e di accoglienza della gente calabrese. Ma è importante il ruolo degli operatori del settore per dare il tocco finale perché il turismo sia una effettiva risorsa economica, una opportunità di lavoro. E poi vi sono i richiami culturali che la Calabria, con la sua storia, con i suoi siti ricchi di storia, deve esercitare. La Calabria è una grande realtà e chi la vive deve saperla difendere. Anche buona politica, dico io”
Uno sguardo sulla politica, sulla sinistra in crisi?
“La sinistra è in gravissima crisi. C’è un Pd che con il risultato elettorale del 25 settembre sembra sia calato a picco evidenziando così i suoi malanni interni li riverbera su tutta la sinistra dove non c’è più dialogo. Anzi è divisa. Il segretario del Pd Enrico Letta è divisivo piuttosto che unificante. E in tutta la sinistra manca o il coraggio o l’umiltà di ammetterlo e fare un esame di coscienza. Gli italiani, con il voto del 25 settembre che ha segnato l’avvento di un governo di centrodestra che invece sa ragionare, sono stati chiari, vogliono un Paese con una buona politica, che sia rispettato in Europa. Ora c’è l’esame delle regionali. Si vota in Lombardia. Test importante per i riflessi politici.”
E per concludere, on. Formigoni, l’automia differenziata un dibattito anche piuttosto aspro . Si vogliono comprimere i Leep a danno del Sud. Il Pd scalpita e far fuoco sul Governo di centro destra. Centrodestra peraltro non compatto.
“L’autonomia differenziata fu introdotta in Costituzione dalla sola sinistra a poche settimane dal voto del 2001. La Conferenza delle regioni cominciò a discuterne dopo qualche tempo, e tra noi
presidenti, sia del Sud che del Nord, si trovò una modalità di realizzazione condivisa da tutti. Noi ritenemmo che l’autonomia dovesse e deve servire a permettere ad ogni regione di esaltare le proprie specificità in un modo originale, coerente con la natura e le caratteristiche della regione stessa. E che lo Stato e le regioni nella loro solidarietà dovessero garantire a tutte le risorse necessarie. Rimango di questa idea.
Già il ministro Calderoli, negli anni 2008-2011, non ottenne alcun risultato. Occorre un dialogo e un confronto serrato e onesto per riuscirvi, occorre profonda solidarietà tra regioni e stato. Mi auguro che questa volta il risultato sia positivo, tutta l’Italia farebbe un passo avanti.”
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