L'intervista. Mangialavori (neo coordinatore regionale FI) sulla candidatura Occhiuto: "Assolutamente compatti. Nessun veto dai nostri alleati"

di ENZO COSENTINO

Il coordinamento calabrese di FI, senza guida dopo la triste scomparsa della coordinatrice, nonché presidente della Regione, Jole Santelli, riparte con la nomina del senatore Giuseppe Mangialavori per il delicato quanto importante compito. Fi, quindi, si rimette in moto in maniera organica per affrontare le prossime sfide che attendono tutto l’arco politico calabrese. Era già nell’aria l’eventualità –che avevamo percepita con anticipo - che il presidente Berlusconi potesse designare il giovane parlamentare per la guida del partito in una regione come la Calabria dove FI ha sempre rappresentato un sicuro riferimento. E non a caso, quindi, il senatore Mangialavori, dal capoluogo di Regione, ha iniziato il suo percorso di coordinatore (in pectore) con una riunione con i vertici catanzaresi  del partito azzurro. Anche se il motivo principale era stato l’ufficializzazione del passaggio di un  consistente gruppo di ex leghisti in FI. Con il neo coordinatore regionale del Partito azzurro, senatore Mangialavori, abbiamo realizzato l’intervista che vi proponiamo.

 Senatore,  nel nuovo ruolo avrà tanto da lavorare per far crescere l’asticella dei consensi per il suo Partito in concorrenza con gli altri partner del centrodestra. Ha già un piano d’azione?

“Il lavoro certamente non manca, ma ho la fortuna di guidare un partito solido, ben radicato nel territorio e con grande prospettive per il futuro. Jole Santelli, che ci manca più che mai, ha lasciato Forza Italia Calabria in salute. Certo, ci sono tante cose da migliorare e dovremo lavorare tutti insieme per far crescere i nostri consensi e convincere il maggior numero di calabresi della bontà della nostra proposta politica. Ho intenzione di avviare un lungo tour in tutti i territori della regione, per raccogliere istanze e prendere nota delle possibili soluzioni rispetto alle tante questioni sociali ed economiche che riguardano la Calabria”. 

Elezioni regionali: si allunga il tempo a disposizione. Tutto sommato lo slittamento può agevolare anche il centrodestra che inizialmente invece le avrebbe volute nel più breve tempo possibile?

“Cambia poco, a mio parere. La vittoria del centrodestra è solo posticipata di sei mesi. Credo, piuttosto, che a tirare un sospiro di sollievo siano stati soprattutto i maggiorenti del centrosinistra e gli altri animatori del polo civico-populista: avranno più tempo per organizzare la loro ricostruzione dopo una più che sicura disfatta elettorale”.     

Senatore Mangialavori, alla vigilia della sua nomina a coordinatore regionale ha chiuso su Catanzaro una operazione strategica portando in FI un consistente gruppo di ex leghisti. Che peso avrà dal punto di vista funzionale ed elettorale?

“Il gruppo rappresentato da Antonio Chiefalo - composto da tanti amministratori locali e da militanti competenti e appassionati – rafforzerà il partito azzurro, sia dal punto di vista della proposta politica che da quello elettorale. Detto che il rapporto di questo gruppo con la Lega era già finito da tempo, posso dirmi orgoglioso di averlo accolto in Forza Italia". 

Stranamente centrodestra e centrosinistra vi troverete “alleati” nel far fronte alla coalizione De Magistris-Tansi. Lo farete comunque con argomentazioni diverse. Quali saranno quelle di FI?

“Non credo che potremo mai essere alleati del centrosinistra. Il Governo nazionale è sì sostenuto da forze tra loro eterogenee, ma alle Regionali non potrà certo valere quello schema straordinario messo in piedi per consentire a Mario Draghi di portarci fuori da questa palude sociale, sanitaria ed economica. In Calabria, il centrodestra avrà posizioni diametralmente opposte rispetto al centrosinistra e alla coalizione allestita da De Magistris".

Approntare le liste per le candidature al Consiglio sarà un lavoro impegnativo per le differenti situazioni nelle realtà territoriali delle tre circoscrizioni. Ci sarà un po’ di aria nuova?

“Penso proprio di sì. Ritengo che bisognerà favorire la riconferma di coloro i quali hanno dimostrato di lavorare per il bene della Calabria, portando risultati, ma anche per permettere l’innesto di forze nuove, giovani e dinamiche, che vengano dalla società civile, dal mondo delle professioni, dell’imprenditoria o dell’associazionismo. Fi ha le porte aperte“. 

Le posso fare un domanda provocatoria, che vale comunque per tutti i partiti a qualsiasi aria appartengono? Si, la faccio comunque: ma servono davvero questi organismi sul territorio, se poi decidono sempre i vertici nazionali?

“Facciamo crollare un falso mito: i vertici nazionali non stabiliscono candidature o nomine paracadutando persone estranee ai territori, ma sempre – o almeno, quasi sempre – dopo aver valutato i risultati, politici ma anche elettorali, ottenuti dai vari organismi provinciali e locali e dai loro rappresentanti. Oggi, nessun partito, tanto meno Fi, può permettersi di non ascoltare le istanze che arrivano dalle singole realtà territoriali".

 A quando un primo tavolo del centrodestra? Ma potrebbero determinarsi nuovi equilibri politici?

 “Spero presto, abbiamo bisogno di fare un punto sulla situazione e di aggiornare il nostro programma politico. C’è una pandemia che avanza e il suo contrasto ancora oggi non risulta pienamente efficace. Il centrodestra calabrese deve mettere a punto i suoi piani a partire da questo problema epocale. Il resto sarà una conseguenza quasi naturale”.

Senatore, si va compatti per la candidatura di Roberto Occhiuto?

“Assolutamente sì: il presidente Berlusconi è stato più chiaro e i nostri alleati non hanno posto alcuna obiezione. Più compatti di così...”.

LEGGI ANCHE QUI. Gli ex leghisti del Gruppo guidato da Chiefalo aderiscono a Forza Italia. Incontro a Catanzaro con Mangialavori

CLICCA QUI