L'INTERVISTA. Pd-Cinque stelle, il deputato Viscomi apre all'alleanza in Calabria. "Chi non fa sintesi snatura il partito"

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Antonio Viscomi
  17 settembre 2019 16:56

di  ENZO COSENTINO

Terremoto Renzi nel Pd. Una scossa di settimo grado della “scala politica”. Danni, si, tanti. Ancora non quantificabili. Eppure nel partito dem si spera ad una “ricostruzione”. Difficile e sarebbe lenta come quella dell’Aquila e altre zone fisicamente terremotate.

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Nessun crollo nei Palazzi di Governo. Per ora il pericolo sembra scongiurato. Matteo Renzi esce dalla stessa porta dalla quale era entrato al Nazareno in pompa magna. Lo ha fatto con la determinazione di un leader che sa il fatto proprio e quelli altrui.

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L’avvenimento che è maturato nel Pd è un argomento di portata politica nazionale. I dem lo leggono e lo discutono da diverse angolazioni. Abbiamo ritenuto interessante sentire il punto di vista del deputato catanzarese Antonio Viscomi, che è stato “renziano” e che ha aderito di buon grado anche con l’intento di dare, attraverso le sue risposte, puntuali ed equilibrate, un contributo di idee al dibattito nel suo Partito.

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Onorevole Viscomi, l'addio di Renzi quanto indebolisce il PD

“Renzi è una figura di primo piano e la sua decisione rappresenta un serio problema per il PD. Non tanto o non solo per una questione di numeri, quanto piuttosto perché pone un problema di identità ad un partito nato non per mantenere in vita un passato ormai superato, ma per ricomporre un progetto riformista, popolare e plurale in grado di rispondere alle sfide del presente. Se è vero che i valori democratici sono sempre gli stessi, non si può però pensare che i modi per renderli vivi e vitali siano sempre gli stessi e che gli attori del sistema politico siano e debbano essere sempre identici a se stessi. Forse si aprono nuovi spazi che chiedono di essere bene interpretati. Ma questo si vedrà nel tempo".

Secondo lei che è stato renziano dove si collocherà come area il nuovo soggetto politico?

“Mi pare che, allo stato, le persone che hanno creduto nel progetto riformatore di Renzi si siano collocati sia dentro che fuori del PD. La sfida per tutti è mantenere in vita un progetto riformista e portarlo a compimento, sia pure con tutti gli aggiustamenti che l’esperienza ha dimostrato essere necessari”.  

Le ripercussioni dello scisma Pd si avvertiranno in Calabria e sulle regionali avranno influenza nel fronte antioliveriano?

“Mi pare di capire che, per quanto riguarda le elezioni regionali, le posizioni delle varie aree siano già ora chiare rispetto alla richiesta di Oliverio di essere ricandidato”.

On.le Viscomi, a proposito, come si viaggia sullo stesso treno con i 5stelle che non sembra vada con l'alta velocità?

“Facciamolo partire, questo treno. Costruiamo le necessarie infrastrutture affinché non corra il rischio di restare fermo ancora in stazione".

Ma perché il Pd calabrese è sempre sotto tutela e non decide mai con la propria testa?

“La capacità di fare sintesi è la risorsa più preziosa di un partito. Quando non si è capaci di fare sintesi, quando si pongono le alternative aut-aut, o io o nessuno, o così o me ne vado, allora se ne pagano le conseguenze. E si snatura alla radice un partito che è o dovrebbe essere, e lo ripeto, pluralista riformista e popolare”.

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