Livelli essenziali di assistenza, Calabria 'adempiente' nell'area ospedaliera ma è la peggiore in quelle di prevenzione e distretto

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images Livelli essenziali di assistenza, Calabria 'adempiente' nell'area ospedaliera ma è la peggiore in quelle di prevenzione e distretto

  23 luglio 2024 20:50

Non sorride alla Calabria il bilancio del ministero della Salute sull'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. I parametri che definiscono l'offerta quali-quantitativa dei servizi sanitari regionali riferiti all'anno 2022, evidenziano per la Calabria due (macro) aree di insufficienza su tre, avendo cumulato valori al di sotto della soglia di adempienza di 60. Fa peggio solo la Valle d'Aosta (insufficiente) in tutte e tre, mentre la Calabria si trova in compagnia di Sardegna e Sicilia. E' quanto emerge dal recente rapporto del ministero della Salute che tiene conto di 88 indicatori su cui si basa il 'Nuovo Sistema di Garanzia'. 

Se il servizio sanitario calabrese rispetto all'anno precedente è sufficiente nell'area ospedaliera, peggiora nelle restanti due. Infatti si legge che per le aree "prevenzione collettiva e 
distrettuale, con punteggi molto bassi, pari rispettivamente a 36,6 e 34,9 (i peggiori tra le Regioni italiane). Di poco superiore alla sufficienza il punteggio registrato dall’area ospedaliera (63,8)".

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Entrando nello specifico: "Analizzando i singoli indicatori CORE dell’area prevenzione, si evidenziano il punteggio pari a 0 nelle coperture vaccinali nei bambini a 24 mesi sia nel ciclo base che per MPR (sul quale potrebbe aver inciso anche il passaggio alla fonte informativa AVN) e i punteggi inferiori alla soglia dell’indicatore composito sugli stili di vita (54) e dell’indicatore “proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto” (3)".

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Per quanto riguarda l'area distrettuale "c’è solo un indicatore che supera la soglia di adempienza con un punteggio massimo (tasso di ospedalizzazione standardizzato in età adulta per complicanze per diabete, BPCO e scompenso cardiaco). Ottengono invece punteggi molto bassi gli altri 7 indicatori: intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso (28 minuti); tasso di pazienti trattati in assistenza domiciliare integrata per intensità di cura; percentuale di re-ricoveri tra 8 e 30 giorni in psichiatria; numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative; numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura); percentuale di prestazioni, garantite entro i tempi, della classe di priorità B in rapporto al totale di prestazioni di classe B; consumo di farmaci sentinella/traccianti per 1.000 abitanti - Antibiotici. Gli ultimi due indicatori registrano un peggioramento rispetto all’anno precedente".

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Infine nell’area ospedaliera "risultano fortemente critici gli indicatori: proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore ai tre giorni (punteggio pari a 45,6); percentuale di pazienti di età 65+ con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni in regime ordinario (30); percentuale di parti cesarei (32,6)".

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