di ANTONIO CANNONE
Ha confessato. Giuseppe Guadagnuolo , lametino, 54 anni, disoccupato, separato, ha confessato l'omicidio dell'agente penitenziario Angelo Pino, freddato con tre colpi di pistola la precedente notte mentre si trovava alla guida della propria autovettura in via F. Costabile, in prossimità della chiesa Maria Santissima delle Grazie a Sambiase.
Un omicidio risolto in poche ore. Ieri, infatti, alle 18,30, a Lamezia Terme, i carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme, a conclusione delle attività d’indagine avviate nell’immediatezza dell’omicidio di Pino Angelo hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, per i reati di omicidio, porto, detenzione e ricettazione di arma clandestina, nei confronti di Giuseppe Guadagnuolo .
Guadagnolo e l'ex moglie, che hanno una figlia, si erano separati da alcuni mesi e attendevano l'udienza formale di separazione. Un rapporto turbolento soprattutto negli ultimi mesi, tanto da spingere Guadagnolo a seguire e pedinare la donna.
L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri, attraverso l’immediato sviluppo di attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dell’area cittadina, il repertamento di tracce biologiche e dattiloscopiche (la cui comparazione di quest’ultime è stata resa possibile dalla tempestiva collaborazione di personale del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina), ha consentito di documentare gravi indizi di colpevolezza a carico di Guadagnuolo che la notte fra il 19 e 20 ottobre ormai accecato dalla gelosia, avrebbe: pedinato, a bordo della sua autovettura Hyundai Atos targata DG512PX, la propria ex moglie e il di lei compagno Pino Angelo; raggiunto Pino, non appena solo, mentre faceva rientro a casa alla guida della sua autovettura; esploso nei confronti dello stesso tre colpi d’arma da fuoco a distanza ravvicinata; guadagnato la fuga a bordo del predetto veicolo; abbandonato l’arma in zona incolta nella periferia di Lamezia Terme.
L' arma, una pistola “Beretta” cal.7.65 con matricola abrasa, a seguito di prolungate ricerche, è stata rinvenuta e repertata dai militari operanti.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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