di FILIPPO COPPOLETTA
È il giorno del dolore, della preghiera. Il giorno della vicinanza e del conforto. Oggi pomeriggio, tra i banchi della Basilica dell’Immacolata di Catanzaro, il silenzio è rotto solo dal pianto incessante e inconsolabile di centinaia di ragazzi, tutti stretti in un unico abbraccio attorno a mamma Debora, papà Fabio e a Gianmarco, il fratello più grande di Riccardo Fabiano, il 15enne tragicamente venuto a mancare nell’incidente di Santo Stefano nel quartiere Piterà di Catanzaro (LA NOTIZIA).
Alla celebrazione delle esequie non è voluto mancare davvero nessuno. C’è la vicinanza delle istituzioni, quelle civili, religiose e militari. C’è il sindaco, i vertici dell’Arma e della Polizia, i Vigili del fuoco, ci sono le Procure, c’è Vincenzo Capomolla, c’è il futuro Procuratore Curcio, da Napoli è arrivato anche Nicola Gratteri che non ha voluto far mancare il suo cordoglio a mamma Debora con la quale per tanti anni ha condiviso gli uffici di Catanzaro.
Ci sono tanti genitori. Sono forse loro una delle immagini più struggenti. I loro occhi, colmi di lacrime, sono puntati sulla famiglia di Riccardo e su quella bara posta ai piedi dell'altare. Uno sguardo lì, l'altro lo rivolgono ai loro figli. Li abbracciano, li stringono, li baciano. È ricorrente l'angosciante pensiero che sarebbe potuto capitare ad ognuno di loro. E loro ne sono consapevoli. Lo si percepisce nella compostezza e nel dolore che traspare sui loro volti. Particolarmente lo si scorge in un ragazzo vestito di bianco. Ha diverse fasciature su più parti del corpo. Anche lui era in macchina con Riccardo la sera dell'incidente e oggi ha raccolto ogni forza, fisica e mentale, per dare l'ultimo saluto al suo amico.
In migliaia riempiono le navate della basilica e il suo sagrato, in un pomeriggio in cui è difficile trovare le parole giuste per consolare un dolore immane. Ci ha provato Don Lino Tiriolo, chiamato all’arduo compito di presiedere la celebrazione.
Riprendendo i tanti commenti dei ragazzi affidati ai social, don Lino ha chiesto di fare tesoro di questi messaggi. "La vita è solo una - ha detto rivolgendosi ai giovani - con il vostro entusiasmo dovete viverla in pienezza, con entusiasmo ma anche con moderazione, con ponderazione, con equilibrio, con saggezza. Quando si è giovani si crede di essere i padroni del mondo. Siate più maturi. Ponderare ogni vostra scelta. Bisogna divertirsi sempre ma con moderazione. Questo è il ricordo che dobbiamo portarci di Riccardo. La vita è un dono prezioso da custodire".
Terminano le esequie e come una lancia che trafigge l’anima, così risuonano nella chiesa le parole del migliore amico di Riccardo, pronunciate a stento mentre le lacrime non cessano di riversarsi sul volto, il suo e di tutti coloro che in raccoglimento lo ascoltano.
Una lunga fila di condoglianze ai familiari, poi la bara si avvia lungo il corridoio centrale e raggiunge l’ingresso. Quando è fuori, un lungo applauso scandisce i minuti. Volano i palloncini bianchi e diversi striscioni vengono innalzati al cielo. Tra questi c’è anche quello degli Ultras del Catanzaro, sempre presenti, numerosi e compatti, in un momento così doloroso per la città.
Mentre le luci del tramonto illuminano il centro della città, la bara di Riccardo si avvia sul corso ed un lungo applauso lo saluta, consapevole che questa giovane e pura anima accompagnerà ognuno di loro ogni giorno della loro vita.
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