di LORENZO FAZIO
Che Catanzaro possa salire alla ribalta nazionale per il suo riconosciuto valore sportivo e fregiarsi del titolo di "Città dello Sport 2023" è cosa bella e gradita per tutti i cittadini e gli sportivi che amano la propria terra e ne hanno a cuore le sorti. Ma per onorare al meglio tutto ciò c'è bisogno di risorse e strutture. Quest'ultime a Catanzaro non mancano ma senza dubbio si contano sulle dita di una mano (si spera) il numero di strutture che funzionano bene e sono mantenute in maniera quantomeno degna di un impianto sportivo efficiente.
A far salire tutto ciò all'occhio mediatico è l'ennesima situazione riguardante il Palazzetto dello Sport "Stefano Gallo" di Catanzaro. Il maltempo delle scorse ore ha messo k.o. l'impianto del quartiere Corvo con finestre e porte danneggiate, sediolini delle tribune rotti, lamiere del tetto divelte e chi più ne ha più ne metta. Oggi si sarebbe dovuta giocare un'importante sfida del campionato di futsal di serie C2 tra il Futsal Fortuna e le Pantere Nere che naturalmente è stata rinviata, così come altri eventuali appuntamenti sportivi odierni e di domenica.
Ma il problema nasce da lontano, la mancata cura del Pala "Gallo" è cosa antica e non nuova in città. Ne pagano le conseguenze le tante società sportive che si trovano a dover spendere fior di quattrini nelle strutture private già dai mesi estivi e in situazioni del genere per delle vecchie situazioni di fatiscenza che dovevano e potevano probabilmente esser risanate molto tempo fa. Con poca fiducia e speranza, siamo certi che il problema Pala "Gallo" sarà risolto nel breve termine? Ai posteri l'ardua sentenza, ma sta di fatto che viene da pensare nel 2023 di dover assistere ancora a situazioni del genere in una città che si fregia del titolo di "Città dello Sport".
Anche nei primi mesi della stagione sportiva torna in mente il ritardo nell'aprire la struttura del quartiere Corvo (anche se per un breve periodo venne usato per ospitare i migranti) con le società che ancora ad ottobre si trovavano a dover far ricorso a strutture private e trovandosi, successivamente, all'apertura un palazzetto pieno di materiale utilizzato per l'accoglienza dei migranti, totalmente sporco il parquet e gli spogliatoi con alcuni oggetti al loro interno e l'impossibilità per gli atleti di poter fare una doccia calda per l'inefficienza (o forse la totale assenza) della caldaia.
Di tante altre strutture di Catanzaro non si è a conoscenza delle situazioni nei dettagli, ma o sono chiuse o sono aperte e in condizioni da rivedere. Molti impianti sportivi cittadini sono vecchi e andrebbero rivalutati, migliorati e rilanciati per permettere a tutti, società sportive e liberi cittadini, di poterli utilizzare in serenità ma soprattutto in sicurezza.
L'augurio per una città meravigliosa come la nostra Catanzaro è un "vero" rifiorire da "Città dello Sport".
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