di FRANCESCA FROIO
Un appuntamento importante quello con il corso monotematico multidisciplinare “L’ Osas nella vita reale: necessità di un approccio multidisciplinare”, svoltosi nei giorni scorsi presso l’Aula Magna A dell’’Università Magna Graecia di Catanzaro.
L’incontro, che ha suscitato l’interesse e la partecipazione di numerosi professionisti del settore sanitario e non, è stato ideato sulla base di un importantissimo concetto:
“L’importanza e la necessità di fare rete” mettendo al centro sempre e soprattutto i bisogni del paziente, i problemi che può trovare nella vita reale, puntando ad assicurargli una vita quanto più qualitativa possibile. A dirlo i direttore scientifico, Luca Gallelli, professore di Farmacologia Clinica presso l'Università di Catanzaro.
“La tematica OSAS, oggi al centro del dibattito, come molte altre, necessita di un approccio multidisciplinare - ha aggiunto Gallelli- il paziente ha bisogno di medici in veste sincrona, capaci di assicurare un percorso competente e qualitativo, dalla diagnosi alla cura”
Pensiero condiviso pienamente dal presidente del corso, il Dottore Fernando Roccia, che ha sottolineato “L’auspicio è che ad iniziative come queste ne seguano molte altre, perché non si è trattato solo di un’occasione per discutere ed apprendere diversi aspetti della patologia, trattando alcuni lati ancora poco conosciuti, ma anche e soprattutto un modo per dialogare e confrontarsi in maniera costruttiva su aspetti che condizionano la vita sociale e la salute del paziente”
Un ringraziamento unanime agli organizzatori per l’attenzione alla tematica e le modalità scelte, è emerso dai saluti di benvenuto condotti dai professionisti presenti, quali il dottor Vincenzo Ciconte, presidente Ordine dei Medici dei Medici di Catanzaro ed il Presidente della scuola di medicina UMG Nicola Perrotti che ha, a nome suo e del rettore Giovambattista De Sarro, auspicato “Una crescita e diffusione di queste importanti iniziative”
“Valorizzate – come sottolineato da Girolamo Pelaia - dall’importanza di esprimere la missione formativa dell’università”.
“Coinvolgere i giovani- ha aggiunto il Presidente SIMG Calabria, Piero Vasapollo, nel suo intervento - è infatti necessario e fondamentale, così come lo sono il dialogo, la rete ed il coinvolgimento di tutte le parti”
“Perché - come ricordato da Vincenzo Natale, Presidente SIMEU Calabria- bisogna garantire al malato l’essere al centro di tutto”.
“Permettere al paziente di vivere una vita nelle migliori condizioni possibili, nella tutela dei diritti e della dignità umana, è un aspetto non trascurabile e solo un confronto continuo tra professionisti può garantirne la riuscita” ha sottolineato l’avvocato Lucisano, presidente ANMIC.
L’incontro, svoltosi in una giornata, è stato suddiviso in due sessioni.
La prima denominata “Dalla fisiopatologia alla diagnosi”, moderata dal Dottor Emilio Le Piane, ha visto intervenire i Dottori Albino Petrone, con la relazione Fisiopatologia dell’OSAS, la Dottoressa Angela Sciacqua con OSAS e comorbilità e la Dottoressa Rosa Fasano con La diagnosi di OSAS , interventi ai quali ha fatto seguito una tavola rotonda incentrata sulla presa in carico del paziente, condotta dai Dottori: Vincenzo Natale, Vincenzo Russo, Francesco Ferragina, Maria Adele Calderazzo e Peppino Masciari.
Trattamento e legislazione sono stati invece oggetto della seconda sessione, moderata dagli specialisti Maria Laura Guzzo e Santino Gratteri.
A trattare l’argomento “Terapia chirurgica dell’OSAS il prof Nicola Lombardo, al quale hanno fatto seguito i colleghi Giuseppe Rago con C-PAP e OSAS, Sergio Paduano con ruolo di MAV nel trattamento dell’OSAS, ed ancora Eugenio Marino con Rischio anestesiologico nei pazienti con OSAS e Lucia Muraca con OSAS e legislazione.
OSAS e invalidità, il punto di vista di vista INPS, invece la tematica scelta per la tavola rotonda conclusiva, condotta da Cataldo Rotondo, Sergio Lucisano, Giuseppe Giuliano e Piero Vasapollo.
L’importanza del dialogo tra professionisti, la necessità di attuare e promuovere un approccio multidisciplinare in grado di conciliare clinica ed indagine strumentale, l’importanza di una formazione attenta e continua ed ancora l’ esigenza di ampliare la conoscenza sul problema delle OSAS, la rilevanza del conoscerne i meccanismi reali ed il raggiungimento di una presa di coscienza che guardi a questi argomenti, hanno rappresentato dunque una parte importante di quel bagaglio informativo e formativo che l’incontro ha lasciato ai presenti, perché tali iniziative, non solo devono condurre verso il raggiungimento di nuove conoscenze, ma anche e soprattutto stimolare spunti di riflessione verso un processo attivo, propositivo e costruttivo.
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