Il presidente della commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria Arturo Bova ha riunito le associazioni e le fondazioni regionali antiracket e antiusura iscritte nei registri ministeriali.
All’iniziativa, che si è svolta alla cittadella regionale, hanno partecipato i rappresentanti di dodici associazioni che, a più riprese, sono state coinvolte nell’analisi delle difficoltà del settore e quindi nella definizione delle esigenze degli operatori stessi: «Era necessario allestire un metodo partecipativo – ha detto Bova nell’introdurre l’incontro -. Ho inteso fare così nel corso della stesura del Testo Unico contro la criminalità organizzata, ancor di più ho ritenuto che fosse fondamentale farlo ora che si tratta di allestire i bandi e i regolamenti attuativi perché la legge sia applicata e possa essere utilizzata appieno da chi opera quotidianamente per aiutare soggetti in difficoltà».
Un incontro estremamente proficuo che non solo ha evidenziato le criticità del settore ma, altresì, ha contribuito ad individuare le priorità nella gerarchia degli interventi che la Regione Calabria sta per mettere in campo all’indomani dell’approvazione del Piano speciale legalità, antirakcet e antiusura, documento che consente l’utilizzo concreto delle risorse poste a copertura della prima e tanto attesa legge regionale antindrangheta.
Tra le criticità emerse, una è quella relativa ai limiti della normativa nazionale e regionale, che ad oggi impedisce la costituzione di un fondo di sostegno per le vittime di usura se non si tratta di imprese o attività economiche in genere che possano definirsi vittime di mafia.
Secondo le vigenti leggi, infatti, non è possibile aiutare le vittime di usura, persone fisiche e famiglie, che abbiano fatto ricorso al credito usuraio sol perché in grave stato di disagio economico.
Un vuoto normativo sul quale si è affrontata un’articolata riflessione e per il quale sarà necessario un approfondimento tecnico per capire quale sia la via più breve per colmarlo: «Le associazioni continuano a segnalare sempre più spesso come ci siano padri e madri di famiglia che, vivendo in condizioni di indigenza, sono stati costretti a rivolgersi agli usurai pur di riuscire far crescere i propri figli. È incredibile che la legge non permetta, ad oggi, di aiutare chi è stato costretto ad un gesto così disperato e non sa come uscirne», ha riassunto Bova.
La riunione è quindi stata definita dal presidente «utile e importante perché finalmente si possono mettere in piedi atti in linea con le esigenze del comparto, predisposti sulla scorta delle indicazioni fornite dai veri protagonisti e conoscitori del settore», soprattutto in vista della predisposizione e della pubblicazione del bando con cui saranno affidate alle associazioni e alle fondazioni risorse per 200mila euro, quelle cioè previste dalla Legge Regionale 9/2018 voluta proprio da Bova.
Attenzione particolare è stata espressa dal consigliere Bova, infine, sulla proposta di legge a favore dei giornalisti vittime di mafia e per la quale il consigliere ha lanciato un accorato appello al collega Sebi Romeo, capogruppo del Pd in consiglio, che proprio in commissione speciale contro la ‘ndrangheta, alla presenza di Michele Albanese, responsabile nazionale per la legalità della Federazione nazionale della stampa italiana, aveva assunto l’impegno solenne di adoperarsi per il reperimento delle necessarie risorse.
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