"Lucciole e lanterne" a Catanzaro, fissati i primi sette interrogatori di garanzia (I NOMI)

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Passaporti cinesi
  12 marzo 2020 15:13

di EDOARDO CORASANITI

L'emergenza mondiale dettata dal Coronavirus non ferma le udienze e gli atti non rinviabili; tra questi, gli interrogatori di garanzia dopo l'esecuzione delle misure cautelari. 

Inizieranno il 16 marzo alle 9,30 quelli relativi ad una parte dell'operazione "Lucciole e lanterne"  che ieri mattina ha portato alla luce un presunto giro di prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (LEGGI QUI). 

A comparire davanti al Giudice dell'udienza preliminare Teresa Guerrieri, saranno gli indagati Cesare Votta, Rita Maletta, Jinwei Yu. Tutti e tre sono attualmente agli arresti domiciliari. Si presenteranno lunedì in aula C del Tribunale in via Argento. 

Rita Laface, Antonio De Santis e Giuseppe De Santis, saranno nell'aula di giustizia il giorno seguente, martedì.
Giovanni De Santis, invece, mercoledì. Quest'ultimi quattro hanno la misura all'obbligo di dimora su disposizione del Gip.

Il collegio degli avvocati è composto dagli avvocati Vittorio Ranieri e Antonio Ludovico.

I 7 indagati che lunedì saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia, all'interno del quale potranno iniziare a far traballare le accuse raccolta della Procura e sottoscritte dal Gip, sono finiti sotto la lente d'ingrandimento per l'accusa di associazione a delinquere (416 codice penale) allo scopo di commettere delitti tesi al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con diversi ruoli, però. In particolare, Votta e Maletta, a sentire gli inquirenti, avrebbero indossato la casacca dei promotori ed organizzatori dell'associazione, attivandosi in vari modi per "precostituire requisiti (in realtà non posseduti) idonei al rilascio del permesso di soggiorno", scrive il Giudice dell'indagine preliminare. 

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Jinwei Yu è dipinta come la promotrice, organizzatrice e tramite con i cittadini cinesi bisognosi di un titolo che consentisse la permanenza sul territorio italiano di suoi connazionali. 

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Diversa la prospettiva di Laface e dei tre De Santis, accusati di essere a disposizione per ogni esigenza dell’associazione, agevolando le condotte tese al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 



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