"Ad oltre un anno dall’inizio della crisi pandemica poco è cambiato. Si apre una settimana all’insegna della netta opposizione alle politiche di questo governo, che sta proseguendo nel generare una crisi economica e sociale con tantissime persone che perdono il lavoro e risucchiati nel vortice della povertà, situazione drammatica in Calabria dove la disoccupazione e lo stato di indigenza era già a livelli di guardia", così esordisce il sindacato dell'USB che, poi, si concentra in particolar modo sui lavoratori della sanità.
"La medicina ordinaria, ricoveri e cure sono diventati baluardi da raggiungere con fatica! Il sistema sanitario pubblico, smantellato a suon di privatizzazioni e tagli lacrime e sangue, continua ad essere in sofferenza e a reggersi sul lavoro estenuante degli operatori sanitari. Lavoratori e lavoratrici che stanno pagando sulla propria pelle scelte politiche miopi e criminali adottate dai governi degli ultimi decenni. In Calabria la situazione è ancora peggiore, acuita dal totale disinteresse del Governo nazionale, nonostante la drammaticità delle problematiche che come USB denunciamo da sempre e che stanno producendo precarietà, morte ed emigrazione sanitaria", continua il sindacato che, in occasione del 21 maggio prossimo, quando si terrà a Roma il G20 dedicato al tema della salute, ha indetto una giornata di sciopero.
Spiegano: "Pretendiamo un rinnovo contrattuale che sia finalmente adeguato sotto il profilo degli aumenti retributivi, l’eliminazione di tutte le forme di precariato e la stabilizzazione del personale, nonché la reinternalizzazione dei servizi e quella dei lavoratori e delle lavoratrici in appalto, attraverso l’assunzione stabile alle dipendenze delle strutture pubbliche. Ribadiamo, inoltre, l’assoluta urgenza di procedere all’assunzione di personale sanitario e ad una nuova riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese, ridotta ormai all’osso, quindi alla riapertura dei 18 presidi sanitari chiusi negli ultimi undici anni di commissariamento. I calabresi e le calabresi non possono più sopportare la negazione del diritto alla salute. In questo contesto le istituzioni, nazionali e locali, stanno dimostrando tutta la loro incapacità e ottusità continuando a giocare allo scarica barile delle responsabilità. Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici del comparto sanità ad aderire alla giornata di sciopero del 21 maggio".
"Giorno 22 maggio le delegazioni calabresi saranno a Roma, per la manifestazione nazionale contro la politica del governo Draghi che ne è manifestazione, per i vaccini e la sanità pubblica, per la giustizia sociale e il diritto di tutti a vivere decorosamente con posti di lavoro dignitosi", conclude il sindacato.
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