di LUIGI POLILLO
Bresciano di nascita e milanese di adozione, aveva esordito nel gruppo di artisti di via Lazzaro Palazzi, sperimentando pittura e fotografia, trovando infine il suo linguaggio distintivo nella parola scritta e nella luce neon.
Scompare a 58 anni, una delle colonne reggenti dell'arte contemporanea.
Si formò attraverso la pittura, passando alla fotografia, ed infine attraverso materiali tubolari, all'uso del neon, che diventò lo strumento essenziale per la sua espressione artistica.
Massimo Uberti crea in tutto il mondo installazioni scultoree di luce che sfidano la forza di gravità.
Attraverso la sua manualità e tecnica, raffigura e mette in evidenza gli elementi base di ogni oggetto nello spazio utilizzando nient’altro appunto che delle luci al neon .
Una filosofia incentrata sul processo di essenzialità, opere minimaliste le sue che rimarranno a contemplare questo fascinoso mondo dell’arte contemporanea.
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