
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, emessa nell’ambito del procedimento “Olimpo” (successivamente riunito a “Maestrale-Carthago”), che aveva disposto il sequestro preventivo dell’impresa (e del complesso dei beni aziendali) di Paolo Ripepi, difenso dall’avvocato Giovanni Vecchio del Foro di Vibo Valentia.
Il sequestro era stato disposto dal Gip di Catanzaro sul presupposto che l’esercizio di impresa fosse “funzionale” alla perpetrazione dei reati contestati al titolare. Provvedimento, questo, che era stato confermato dal Tribunale del riesame. La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, tuttavia, ha annullato l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in accoglimento del ricorso difensivo (avvocati Giovanni Vecchio e Bruno Vallelunga) in cui si evidenziava la mancanza del nesso di pertinenzialità tra l’impresa e i reati contestati al suo titolare.
Ripepi Paolo è attualmente imputato nel procedimento “Maestrale-Carthago” e nei suoi confronti la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio. Ripepi è attualmente sottoposto ad arresti domiciliari a seguito della decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro – conseguente, anche in questo caso, a un annullamento della Corte di Cassazione – che, in parziale accoglimento delle richieste difensive, aveva sostituito l’originaria misura della custodia in carcere.
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