Manzini racconta "Il Coraggio di Rosa": "Si può anche decidere di lasciare la 'ndrangheta"

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Da sinistra: Annarita Palaia, Florindo Rubbettino, Marisa Manzini, Giuseppe Soluri e Giovanni Caridi
  16 novembre 2024 08:59

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Si può anche scegliere di andar via dalla famiglie di ‘ndrangheta”.

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È quanto afferma Marisa Manzini, magistrato impegnata nella lotta alla criminalità organizzata e autrice di un romanzo dal titolo “Il Coraggio di Rosa” edito da Rubbettino e presentato ieri pomeriggio nella biblioteca comunale di Catanzaro a cui hanno preso parte Annarita Palaia, l’editore Florindo Rubbettino, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri e il presidente della Bcc di Montepaone, Giovanni Caridi.

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“Il Coraggio di Rosa” è un romanzo e si differenzia da due precedenti che sono due saggi. È stata una scelta narrativa diversa per poter arrivare più facilmente alle persone. Parlare di argomenti delicati ma concreti come quelli della ‘ndrangheta e farlo attraverso una scelta narrativa che consente un approccio più semplice poteva consentire a un numero più elevato di lettori di confrontarsi con un fenomeno che devono conoscere per renderli più consapevoli della presenza 'ndrangheta nel mondo e del ruolo delle figure femminili all’interno delle famiglie criminali”.

Secondo Manzini, “con questo libro credo si possa far conoscere che cosa significa stare in un ambiente ‘ndranghetista e le regole terribili che la ‘ndrangheta porta con sé e nello stesso tempo far capire che si può anche scegliere di andar via dalle famiglie criminali. Il libro è rivolto alle donne che hanno un grande potere di modificare non solo la loro vita ma la nostra società. La donna di ‘ndrangheta che collabora con la giustizia determina un terremoto all’interno delle famiglie che in questo modo cominciano ad autodistruggersi”.

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