di MARIO TASSONE
Per alcuni giorni l’interesse dei mezzi di informazione si è rivolto al spoil system sulla prerogativa che hanno i governi di nominare i vertici delle strutture dei ministeri (capi dipartimento-segretari generali ecc.) e gli amministratori delle partecipate, così come previsto dalla legge Bassanini (voluta dalla sinistra), che in verità dovrebbe essere abrogata per recuperare il principio di terzieta’ della Pubblica Amministrazione verso tutti i cittadini, prescindendo dagli orientamenti ideali, politici, religiosi, ecc.
Fino a quando resterà in vigore nessuno potrà disconoscere il diritto dell’esecutivo di collocare in posti di responsabilità persone compatibili con i suoi obiettivi ,ma oggi è il tempo di affrontare seriamente i temi istituzionali.
Si discute da tempo della forma di Stato e di Governo: di presidenzialismo.
Allo stato pura accademia. Non sono chiari i percorsi per procedere( commissione ad hoc o attraverso l’art.138 della Costruzione).
La questione vera è il collasso del sistema Paese e la vischiosità delle istituzioni di democrazia rappresentativa.
La centralità del Parlamento e il potere dell’esecutivo sono semplici richiami.
La riforma che auspico è quella del cancellierato tedesco che da ruolo al Parlamento con la nomina del capo di governo e con la fiducia costruttiva, accompagnato da una legge elettorale proporzionale con le preferenze.
Chi pensa di smantellare il Parlamento, inseguendo striscianti disegni autarchici, mette in discussione i principi fondanti della Repubblica. Bisogna rifondare lo Stato e restituire agli organi costituzionali il ruolo previsto dalla Costituzione.
Oggi i veri poteri non “stanno” nel Parlamento ma disseminati in organismi, che agiscono senza controllo e nelle partecipate che non rispondono a nessuno.
Poteri forti non controllati dal Parlamento ma “vigilati”dal governo che ne è condizionato.
Se non ci sono controlli non c’è democrazia.
Il sistema è travolto dai tanti poteri che decidono per miliardi di euro di cui non si ha contezza.
Le Autorità indipendenti sono,infatti, indipendenti da tutto e tutti. Un oltraggio al cittadino consumatore che paga le tasse.
Nessuno deve sapere. Ritorna il regionalismo differenziato, il progetto dello Stato federale, dove il solidarismo scompare lasciando che le antiche eredità di vantaggi siano garantite comunque.
Il patriottismo, l’unita’ del Paese e il centralismo perseguito dalla Meloni.? Abbandonato!
La riforma del titolo V della Costituzione del 2001 voluto dalla sinistra è stata dirompente.
In questi giorni si ricorda l’appello ai liberi e forti di Sturzo e gli 80 anni dalla
fondazione della Democrazia Cristiana, come ha ben ricordato Maurizio Eufemi.
La visione unitaria e meridionalista di Sturzo , il solidarismo del popolarismo, la sacralità della democrazia di De Gasperi: un patrimonio abbandonato che va recuperato.
Come si pensa di dare vita a un centro senza quella storia, senza attingere a quella grande lezione di vita? Lo dobbiamo capire in tanti. Quella è la nostra eredità morale e politica che dovrà essere la linfa rigeneratrice di un Paese che non alleva eroi ma uomini liberi.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736