Medici pagati dall'Asp di Catanzaro ma in servizio a Cosenza, ha ragione la Cigl: condotta antisindacale dell'azienda

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L'ingresso dell'Asp di Catanzaro e dell'ex Pugliese (dove c'è una parte rilevante di amministrativi della Dulbecco)
  20 gennaio 2025 20:56

di GABRIELE RUBINO

L'Asp di Catanzaro è stata condannata dal giudice del lavoro per condotta antisindacale. Il Tribunale del capoluogo ha, infatti, ritenuto fondato il ricorso presentato dalla FP CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia contro l'azienda sanitaria provinciale in merito alla questione dei 24 medici dell'emergenza-urgenza pagati da Catanzaro, per via di Azienda Zero, ma in servizio a Cosenza. 

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Il sindacato aveva denunciato che Ivan Potente della Cgil veniva "casualmente" a conoscenza della situazione che si protrae da dicembre 2023. Un'incisione sui fondi per la retribuzione degli incarichi, per la retribuzione delle condizioni di lavoro e di risultato. Nell'ordinanza del Tribunale viene precisato che "Il contratto collettivo applicabile alla dirigenza sanitaria prevede obblighi di informazione a carico a Pubblica al fine di consentire ai soggetti sindacali di prendere conoscenza delle questioni per le quali è prevista la preventiva informativa e la successiva contrattazione integrativa in materia di determinazione dei criteri di ripartizione delle risorse disponibili". Il giudice del lavoro ha riconosciuto che "il pagamento delle retribuzioni dei ventiquattro medici di cui sopra, mediante risorse provenienti dai fondi in parola, abbia depauperato gli stessi" fondi. 

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L'antisindacalità accertata attiene al fatto che i pagamenti ai medici 'prestati' sono stati fatti con fondi "destinati al trattamento dei propri pubblici dirigenti, in assenza di preventiva informazione alla organizzazione sindacale ricorrente, eludendo la possibilità di controllo ed intervento del sindacato in conformità al diritto di informazione e consultazione previsto dalle norme pattizie, così incidendo sulla sfera patrimoniale del medesimo". Inoltre, il Tribunale ha ordinato "di procedere alla fissazione immediata di un nuovo incontro di contrattazione integrativa che, previa idonea e completa informativa, consenta al sindacato ricorrente di prendere conoscenza della questione trattata in modo da aprire il dovuto confronto sui criteri di ripartizione delle risorse disponibili tra le diverse modalità di utilizzo dei fondi". Infine, l'Asp è stata condannata al pagamento di 2.500 euro di spese di lite. 

Sulla vicenda ricordiamo che l'Asp di Catanzaro ha richiesto a quella di Cosenza il rimborso di 2,7 milioni di euro, compresivi sia di medici che di infermieri (LEGGI QUI)

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