Il medico vittima dell'aggressione a Botricello: "Ci troviamo in una sanità al contrario, dove pregiudicati definiti pazienti possono permettersi di offendere la dignità professionale con insulti e violenza gratuita privata"
11 settembre 2024 16:39di STEFANIA PAPALEO
"Mi hai rotto il c....". "Mi devi prescrivere quello che ti dico". Ma davanti al fermo diniego del medico con invito a lasciare immediatamente lo studio, il paziente non ha esitato a sferrargli un pugno. Solo la tempestiva reazione del professionista, peraltro esperto in arti marziali, ha scongiurato il peggio. Così, bloccata l'aggressione da parte del paziente, un sessantottenne di Botricello già noto alle forze dell'ordine per numerosi precedenti penali, immediato è scattato l'allarme al 112, con tempestivo intervento dei carabinieri della locale stazione al cui vaglio è finito il paziente violento poi risultato già sottoposto a misure di prevenzione.
Ancora di più ha fatto la Procura della Repubblica di Catanzaro che, per mano del sostituto procuratore Giulia Pantano, ha citato direttamente a giudizio l'uomo, invitandolo a comparire davanti al Tribunale il prossimo 1 giugno 2026 per rispondere del reato di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. A difenderlo ci sarà l'avvocato Salvatore Iannone, al quale toccherà il difficile compito di ribaltare la ricostruzione dei fatti che ruota intorno al tentativo del suo assistito di indurre la parte offesa a "compiere un atto contrario ai doveri di ufficio", prescrivendogli un medicinale in assenza di pareri medici mirati.
Un episodio molto grave, dunque, quello che si è verificato all'interno di uno studio medico di Botricello lo scorso 10 ottobre 2023 e che va ad allungare ulteriormente la lista di aggressioni più o meno violente commesse ai danni di medici operanti in ogni angolo del territorio, in particolar modo in zone che, al pari di quella di Botricello, vengono definite "disagiate" dall'Asp di Catanzaro, che si trova sempre più pesantemente alle prese anche con la difficile ricerca di operatori sanitari disposti a coprire i turni di Guardie mediche che appaiono sempre meno sicure, alla luce di diversi episodi sui quali la Procura sta indagando a pieno ritmo.
"Ormai è un dato di fatto che spesso la guardia medica notturna rimane sguarnita di medici che rinunciano all'incarico per il rischio di subire aggressioni. Ci troviamo in una sanità al contrario, dove pregiudicati definiti pazienti possono permettersi di offendere la dignità professionale con insulti e violenza gratuita privata. Non è più tollerabile", commenta il medico vittima dell'aggressione a Botricello. Il quale incalza: "Invito tutti i colleghi che subiscono insulti e violenze di ogni natura durante lo svolgimento del proprio lavoro a denunciare, a bonificare questo malcostume sociale, perchè noi medici abbiamo il dovere di servire, ma loro hanno il dovere del rispetto".
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