di TERESA ALOI
Vestito blu e cravatta azzurra. E sul volto il suo solito sorriso. E’ il 27 maggio 2021. Il Mondo è sotto scacco del Covid. Spazi e distanze diventano una priorità.
A Lamezia Terme c’è il sole. Una giornata importante per la Calabria. E per Nicola Gratteri. L'aula bunker diventa realtà. La prima aula bunker nata in Calabria, nell'area ex Sir di proprietà della Regione a Lamezia Terme. Tre accessi separati, 3.300 metri quadrati, una lunghezza di 103 metri e una larghezza di 34, una capienza nell'ordine del migliaio di persone, distanziate tra loro per rispettare quelle prescrizioni anti Covid.
Nasce per ospitare il più grande processo contro la 'ndrangheta finora mai celebrato, quello scaturito dall'inchiesta “Rinascita Scott” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri.
Tempi record per la sua realizzazione poco più di 5 mesi dalla firma del contratto di concessione in comodato d'uso gratuito dell'immobile, sottoscritto il 24 luglio tra la Regione, all'epoca guidata dalla governatrice Santelli (che ha spinto molto per il progetto), e il ministero della Giustizia.
Tempi "dettati" dalla 'rudezza' come la definisce lo stesso Nicola Gratteri e del suo impegno "capace di far sedere attorno a uno steso tavolo anche chi non avrebbe voluto stare lì".
"Il merito di questa bellissima opera – dirà il procuratore Gratteri – è di tutti. Io ho fatto un po’ la testa d’ariete e sono riuscito a far sedere intorno a un tavolo anche gente che non aveva tanto interesse a far avere alla Calabria un’aula degna del livello del target qualitativo della magistratura, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. La Calabria aveva bisogno come il pane di un’aula bunker come questa, efficiente e funzionale. Ci sono aspetti qualitativi molto alti. Abbiamo la videoconferenza contemporaneamente in 150 punti dell’aula. Possiamo far sedere quasi mille persone secondo le regole del distanziamento anti-Covid, un sistema di monitoraggio dell’aula a circuito chiuso sia esterno che interno". "Oggi -aggiungerà - è l’occasione anche di annunciare che la Regione ci concede altri spazi, una struttura di 3.600 metri per realizzare gli archivi per tutto il distretto".
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Le immagini dell'aula bunker scorrono su un telone allestito nella corte di quello complesso, realizzato a partire dal XV secolo che ospitava in origine il convento degli Osservanti per poi diventare ospedale militare e infine nuova sede della procura di Catanzaro.
E' il 15 novembre 2022. A Catanzaro, così come un anno e mezzo prima a Lamezia Terme, c'è il sole a benedire la cerimonia di inaugurazione. Nicola Gratteri è sempre lì e indossa il sorriso di sempre. Accoglie gli ospiti, tra loro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Perfetto padrone di casa, mostra orgogliosamente il 'miracolo' - come lo definisce Nordio- realizzato nella massima tutela e rispetto del disegno originario, grazie a mirati interventi, necessari per adeguare e valorizzare l'ex convento alla nuova destinazione.
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"Questa opera importante per noi rappresenta una grande gioia - dirà Nicola Gratteri, ripercorrendo anche le varie fasi di realizzazione - non è stato facile arrivare a oggi ma spesso al Sud scattano meccanismi strani. Questo stabile è stato chiuso per 15 anni e mi sono attivato subito per abbattere i costi enormi di fitto. Ho avuto vicino il presidente Introcaso e ce l'abbiamo fatta".
Ce l'ha fatta, ancora una volta, Nicola Gratteri. Lascia in dono ciò che aveva promesso. Catanzaro gliene sarà grata.
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