Mercantile non in regola, non potrà lasciare il porto di Crotone

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  02 marzo 2024 14:48

Un mercantile è stato sottoposto al provvedimento della “detenzione” (equivalente a un fermo amministrativo) e non potrà lasciare il porto di Crotone se non a seguito dell’eliminazione di tutte le deficienze riscontrate. Lo ha stabilito personale militare della Guardia Costiera che ha provveduto a effettuare un'ispezione. La visita ispettiva, finalizzata a verificare il possesso da parte della nave dei previsti requisiti in materia di sicurezza della navigazione, è scattata a seguito della segnalazione, da parte dei sistemi informativi in uso al Corpo delle Capitanerie di Porto, di alcune anomalie che rendevano necessaria l’effettuazione di più approfonditi controlli.

    Pertanto, il team ispettivo della Guardia Costiera, composto da personale specificatamente abilitato in materia di sicurezza , sin dalla prima mattina della giornata di ieri si è recato a bordo dell’imbarcazione procedendo ad accurati e precisi controlli sia di natura squisitamente tecnica nei vari locali della nave che documentale nonché volti a verificare la preparazione professionale dell’equipaggio nella gestione delle emergenze in mare.Al termine dei controlli, secondo quanto reso noto, sono state riscontrate 31 deficienze, di cui alcune gravi,che di fatto comportano un considerevole abbassamento degli standard dettati in materia di sicurezza della navigazione dalla normativa internazionale e nazionale e che, di conseguenza, potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio presente a bordo nonché avere ulteriori risvolti anche in tema di danno all’ambiente marino. Peraltro, come ulteriore e più grave provvedimento, tenuto conto che, sulla scorta delle informazioni in possesso della Guardia Costiera, l’unità mercantile controllata, nel corso degli ultimi anni è stata destinataria di analoghi provvedimenti di fermo operati dalle omologhe autorità ispettive di Grecia e Romania, verrà temporaneamente bandita alla navigazione nelle acque e nei porti aderenti al Memorandum di Parigi.

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