di EDOARDO CORASANITI
Cinquant'anni fa l'ultima corsa, l'ultimo suono, le ultime luci dei paesi intravisti da quei treni.
E' passato mezzo secolo da quando la tratta ferroviaria Soverato- Chiaravalle Centrale ha smesso di funzionare, lasciando così solo il ricordo (e le strutture) di una tratta che ha collegato intere generazioni per oltre quarant'anni.
Il calendario segna l'1 settembre 1969 e mentre il mondo è nel pieno delle conquiste civili e sociali, la Calabria perde un importante snodo ferroviario che collega Soverato, Laganosa, Satriano- Davoli, Pietà, Petrizzi- Gagliato, San Vito sullo Ionio, Pirivoglia e Chiaravalle Centrale.
La linea affiancava il percorso della strada statale 182 delle Serre Calabre.
LA STORIA DELLA TRATTA
E' il 1910 quando il governo approva un progetto di realizzazione di costruzione ferroviarie tra Puglia, Lucania e Calabria: c'è in mente di intensificare nel meridione la rete di collegamenti commerciali ed umani.
I lavori non viaggiano ad alta velocità e la tratta viene aperte il 15 dicembre 1923.
Il percorso ferroviario è inquadrato in un ambizioso progetto che vuole congiungere il mar Tirreno e Jonio. Nell'idea iniziale c'è anche un impianto di terza rotaia tra Soverato e Catanzaro Lido, per collegare la linea della ferrovia per Cosenza.
Quando nasce è notevole la richiesta di trasporto merci (soprattutto del legname dei boschi delle Serre e del quarzo estratto a Davoli, trasportato dalla cava alla stazione con una teleferica) e di trasporto passeggeri.
Viene realizzato solo il tronco d'inizio dai due lati e in forte ritardo sull'occorrente mentre rimase priva del tronco centrale, Mileto-Chiaravalle, perché alla fine degli anni venti il governo blocca la continuazione dei lavori.
Questo comporta un servizio fondamentalmente inadeguato per le richieste della popolazione.
Arrivano gli anni trenta e migliora anche la velocità dei mezzi.
Sono i nuovi trasporti a cambiare il sistema: viene istituito il servizio automobilistico integrativo della gestione commissariale governativa delle Ferrovie Calabro Lucane (1964).
E l'1 settembre 1969 le ruote hanno la meglio: la tratta ferroviaria Soverato- Chiaravalle Centrale viene dismessa.
La stazione oggi della Laganosa |
Il treno che collegava Soverato e Chiaravalle |
OGGI
Oggi non rimane che il ricordo romantico.
In particolare è l'associazione "Ferrovie in Calabria" ad alimentare costantemente la memoria.
Proprio pochi giorni, a San Vito sullo Ionio, ha organizzato un incontro pubblico per far rivivere i percorsi della linea. Ma c'è di più: l'associazione ha fornito interessanti osservazioni sul futuro delle ferrovie.
Inoltre, è attiva da diversi anni la pagina Facebook "Ferrovia Soverato-Chiaravalle: fermata San Vito sullo Ionio" , la quale offre momenti di riflessione emozionanti. Una su tutte è il pensiero di Antonio Iannicelli:
"Più che stazione, quella di San Vito sullo Jonio era una fermata, presenziata, dal 1° dicembre 1958, da una guardia di Fermata, come riporta l’Ordine di Servizio n° 27 del 25 novembre 1958. I treni che ammettevano viaggiatori da e per tale località, effettuavano a San Vito regolare fermata. La sala d’aspetto veniva giornalmente aperta e messa a disposizione dei viaggiatori.
Il servizio viaggiatori e bagagli veniva svolto dal personale di controlleria treni, senza applicazione del diritto di esazione, mentre il servizio merci veniva disimpegnato dal capo stazione di Chiaravalle Centrale il quale, saltuariamente e per alcune ore della giornata, si portava a S. Vito ogni qualvolta c’erano operazioni di servizio da compiere".
La stazione di San Vito sullo Ionio |
La pagina Facebook Ferrovia Soverato Chiaravalle: fermata San Vito descrive così questa foto: |
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