MGFF, è il giorno di Susan Sarandon: "Qualcuno mi aiuti ad avere un passaporto italiano"

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Susan Sarandon e Gianvito Casadonte

Ed alla proposta del patron del Festival, Gianvito Casadonte, di girare un film in Calabria, ha risposto: "Perchè no?"

  02 agosto 2023 17:46

di FRANCESCO IULIANO

Non si diventa star di Hollywood solo perché si è bravi a recitare. Per arrivare ad essere una icona del cinema mondiale ci vogliono ben altre qualità. Ci vuole il carisma, la dolcezza, la bellezza fisica ma, soprattutto la bellezza e la serenità di animo. 

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Tutto questo, Susan Sarandon, ce l’ha. Qualità che sono venute fuori nella mezz’ora ed oltre di conferenza stampa che l’attrice americana ha presenziato questo pomeriggio al dodicesimo piano della Cittadella regionale, per anticipare la sua partecipazione alla quinta serata della 20esima edizione del Magna Graecia Film Festival, per ritirare la Colonna d'Oro alla Carriera realizzata dal brand Gb Spadafora.

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Puntuale, intorno alle 15, Susan Sarandon è entrata nella sala. 

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Alta, bionda, in un completo di colore bianco, l’attrice americana si è presentata salutando in italiano. Solo poche parole. “Basta così - ha detto scherzosamente -. Il mio italiano si ferma qui”.

Dopo i ringraziamenti arrivati dal patron del Magna Graecia, Gianvito Casadonte e dalla vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi, l’attrice ha risposto alle domande dei giornalisti.

Si è parlato di diritti civili, di prevenzione contro i tumori, della difficile situazione che si sta vivendo ad Hollywood con lo sciopero attuato dagli attori e dalle maestranze che chiedono migliori condizioni di lavoro, ma anche della guerra tra Russia e Ucraina. 

“Nella mia vita - ha commentato Susan Sarandon - sono sempre stata contraria alla guerra, sin dai tempi di quella del Vietnam. Per quanto riguarda quella tra Russia ed Ucraina, credo che tutto sia iniziato molto tempo prima dell’invasione del febbraio del 2022.Una guerra in cui la Nato ormai credo che sia fuori controllo e che comunque debba seriamente iniziare a parlare di negoziati di pace. Una guerra che ritengo miri soprattutto ad indebolire la Russia nei confronti della Cina. Come donna ho il cuore spezzato nel vedere le immagini di distruzione di sofferenza che arrivano dalle zone di guerra. Mi auguro che la diplomazia mondiale lavori con maggiore impegno per raggiungere la pace”.

L’incontro ha avuto anche momenti più leggeri soprattutto quando, all’attrice, è stato chiesto cosa le sia piaciuto dell’Italia e della Calabria. “Amo l’Italia - ha detto Susan Sarandon -. Ho anche origini italiana da parte di nonna. Ho fatto di tutto per poter avere il passaporto italiano. I miei fratelli ci sono riusciti ad averlo. Io no perché quando è entrata in vigore la legge che lo prevedeva  io avevo passato i termini per due anni. Ho bussato alle porte dei consolati ma non c’è stato nulla da fare. Se qualcuno sa come potermi aiutare - ha chiuso con un sorriso - si faccia avanti”.

In merito allo sciopero in corso ad Hollywood, la Sarandon è stata molto diretta: "Questo sciopero ha raggiunto un punto di svolta estremamente importante per la nostra industria". "Bob Iger, il capo della Disney, ha detto che resisteremo fino a quando le persone non cominceranno a perdere la propria casa e a morire di fame. Quindi, non c'è neanche un inizio, un avvio di trattativa. Quello che stanno cercando di fare è di distruggere la vita e la sussistenza stessa delle persone". 

"Hollywood non è politica, Hollywood è impegnata soltanto a fare soldi e l'unica cosa che puoi fare per non disturbare Hollywood è invecchiare, ingrassare, fare film che non fanno soldi. In passato - ha sostenuto Sarandon - ai tempi di Bette Davis ci sono state attrici che hanno combattuto contro il sistema dei contratti imposto dagli studios. Ai tempi della 'lista nera' le persone che si sono espresse e impegnate contro il fascismo negli Stati Uniti, contro Mc Carthy, sono state punite, non potevano lavorare e ancora oggi è molto difficile esprimersi contro questo sistema, i sistemi che sono in vigore, perché Hollywood è capitalismo e oggi più che mai è concentrata sul controllo, da parte delle corporation e delle grandi aziende, dei media e dei contenuti".

"Per me fonti di grande ispirazione sono state Jane Fonda, Vanessa Redgrave, però quando ho cominciato la mia carriera non mi vedevo certo come una persona che potevo esprimere certe opinioni. Quello che sta accadendo oggi negli Stati Uniti", ha proseguito l'attrice di 'Thelma e Louise', "è estremamente importante, ci sono i sindacati che si esprimono, non sono solo gli attori o gli sceneggiatori, ma ci sono gli insegnamenti, gli infermieri, i lavoratori del fast food, gli autisti, i ferrovieri, perché ormai il divario tra i ricchi e poveri è diventato talmente estremo e profondo che non è più possibile riuscire a sopravvivere".

"Oggi i nostri contratti sono scaduti", ha aggiunto Sarandon. "Non è possibile seguire quello che è stato finora perché il business è cambiato, ma i nostri contratti non lo sono e rispettano un modello di business che è precedente allo streaming, è precedente all'intelligenza artificiale. Non è più possibile andare avanti così perché oggi la maggior parte degli attori - non guardiamo a quelli che sono al top - il 90% ancora non dispone di un'assistenza sanitaria. Questo è un altro grande problema degli Stati. Quindi oggi più che mai – ha rimarcato Sarandon - gli attori al top devono mostrare la loro solidarietà a tutti gli altri”.

Si è espressa poi anche in merito alla tematica dell'Intelligenza Artificiale, AI: "A Hollywood un altro grande problema è rappresentato dall'intelligenza artificiale”: gli studios hanno praticamente proposto che gli attori che interpretano in particolare piccole parti si sottopongano a una scansione del proprio copro, in maniera tale che poi gli studios, tramite computer, diventino proprietari del corpo dell'attore e a quel punto non è necessario ingaggiare l'attore e quindi pagarlo per la prestazione".

"Questo non ha assolutamente alcuna base etica, non è assolutamente possibile utilizzare l'intelligenza artificiale per questo", ha aggiunto Sarandon. "E tra l'altro l'intelligenza artificiale alimenta il computer dando libri, immagini, voci e questo ovviamente senza alcuna autorizzazione e di conseguenza senza nessun risarcimento. È un vero e proprio furto che viene operato da parte dei computer e quindi è qualcosa di assolutamente inaccettabile. Io credo - ha concluso l'attrice americana protagonista di 'Thelma e Louise' - che forse l'intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per sostituire gli amministratori delegati, mestiere per il quale non è così necessaria tanta immaginazione". 

Per Susan Sarandon anche un omaggio di prodotti al bergamotto arrivati da una ditta della provincia di Reggio Calabria.

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