di CARLO MIGNOLLI
Prosegue a gonfie vele il Magna Graecia Film Festival di Gianvito Casadonte. La terza serata
ha avuto come protagonista Jerry Calà. L'amatissimo comico e attore italiano ha sfilato sul tappeto rosso dell’Arena di Catanzaro, accolto dal calore del pubblico e, una volta sul palco, ha intrattenuto i presenti con un dibattito frizzante, moderato da Antonio Capellupo, in cui ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera. Con il suo tipico spirito ironico, ha commentato: “Qualche filmetto nella mia carriera l’ho fatto” e subito dopo gli è stata consegna la Colonna d’Oro, opera del Brand GB Spadafora, da Matteo Tubertini. La motivazione ha sottolineato come Calà sia un talento versatile, capace di conquistare spettatori di tutte le età con la sua energia inarrestabile e il suo stile inconfondibile.
Ai nostri microfoni ha poi dichiarato: “Ho trovato un Festival veramente organizzato, che non ha nulla da invidiare ai grandi Festival internazionali. Mi sento coccolato, amato e apprezzato: la gente qui a Catanzaro mi ferma per dirmi che tutti sono cresciuti con i miei film, è questa la cosa più bella”.
Altro protagonista della serata è stato Mimmo Calopresti, autore del film documentario “Cutro Calabria Italia”, prodotto dalla Calabria Film Commission e realizzato da Alfamultimedia e presentato in anteprima mondiale al Supercinema di Catanzaro. Il film, che racconta il tragico naufragio di migranti avvenuto sulle coste calabresi lo scorso febbraio, è stato presentato da Anton Giulio Grande, commissario straordinario della Calabria Film Commission. Grande ha spiegato le ragioni che hanno spinto la Fondazione a sostenere il progetto: “Un'occasione per raccontare un evento drammatico attraverso la sensibilità artistica di un grande regista calabrese, e mettere in luce la gara di solidarietà che il territorio ha dimostrato per aiutare famiglie e bambini”.
Calopresti ha affermato che "È stata una tragedia enorme, ma la reazione dei calabresi è stata forte. Io nel documentario ho cercato ridare vita alle storie di queste persone ed essere determinati nel continuare a salvare vite in mezzo al mare, non ci sono leggi che tengono”.
“Io e il Secco," terzo film in concorso nella categoria Opere prime e seconde italiane al Festival, è stato presentato dal regista Gianluca Santoni e l'attore protagonista Andrea Lattanzi. La pellicola racconta l'incontro tra Denni e Secco, un'avventura che si muove tra dramma e commedia, esplorando il tema della paura e del mistero che spesso divide e unisce padri e figli. "È un film che tratta la violenza di genere, ma soprattutto è una storia di avventura e amicizia," ha spiegato Santoni. "Un'amicizia capace di superare anche le peggiori forme di violenza. Ogni spettatore per noi è importantissimo." Il regista ha poi ringraziato il Magna Graecia Film Festival, sottolineando: "Festival come questo sono preziosi e devono essere tutelati. Se siamo ancora qui dopo l'uscita del film a maggio, è grazie a festival e arene come questa. Siamo felici per la grande partecipazione del pubblico”.
Lattanzi ha espresso la sua felicità nel partecipare al Festival, in particolare per le sue radici calabresi: "Sento la Calabria come la mia terra, essendo originario di Isola Capo Rizzuto e avendoci vissuto fino a sette anni. Perciò, essere qui è davvero emozionante," ha dichiarato l'attore. Ha poi consigliato, da attore con origini calabresi, ai giovani che decidono di intraprendere questa strada di “avere il coraggio di lasciare la propria terra per cercare di emergere e mettersi in gioco. Bisogna studiare molto, viaggiare e imparare a cadere per poi rialzarsi”.
Sul palco anche Domenico Pisani, regista di "Fuliggine," presentato nella sezione "Sguardi di Calabria," ed Edoardo Morabito, regista de "L'avamposto," in concorso nella categoria documentari.
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