"Io non campo di politica e non sono il servo di nessuno. Pensi a ricucire il suo partito che è sfilacciato senza nè capo nè cosa. Non si deve permettere di offendermi. Io non campo di politica come lui che è un 'piccioncino' della politica. Se ne stia calmo io non sono un servo del Governo, io sono un cittadino che ha combattuto sul
terriorio quando lui era 'ovattato'". Risponde con toni ancora più duri Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, interpellato dalla DIRE alla lettera aperta del segretario della federazione Pd a
Crotone, Leo Barberio, che lo ha definito "dipendente del Governo" per le dichiarazioni di stima del ministro dell'Interno
Matteo Piantedosi e della premier Giorgia Meloni.
"Io non sono nè come lui - aggiunge Ceraso alla DIRE - nè come
il padre che campa di politica, che è sindaco del Pd a Scandale
non ricordo nemmeno da quanti anni. Questi hanno nella testa solo
il comuninismo. Io non sono legato a nessun partito. Io mi onoro
di essere un dipendente del Governo, io dipendo dal Governo della
Repubblica italiana. Loro che sono servi del comunismo da anni
sono forse servi di Putin?".
Ceraso, che ha ancora davanti agli occhi le scene dei morti
trovati sulla spiaggia di Steccato domenica 26 febbario, è
profondamento amareggiato per l'attacco e non si trattiene: "Quel
Leo Barberio è uno stupido, vada a ricucire il suo partito. Io
non ho nessun partito. E poi, ammesso e non concesso, io sto
parlando del Governo della Repubblica a cui lui dovrebbe anche
inginocchiarsi al di là delle colorazioni politiche. Prima di
denigrare vada a lavorare. Io sono diventato sindaco dopo 40 anni
di onesto lavoro con le istituzioni e per le istituzioni (a capo
della polizia locale a Cutro e Crotone, ndr.) e non devo avere
nessun riscontro politico. Io sono solo un cittadino, lo ripeto".
Leo Barberio, segretario della Federazione Pd a Crotone, "mi dice che i 'fari' avremmo dovuto accenderli prima? Bene, in tanti anni di Governi del Pd, in cui io ero servitore del suo Governo (a guida della polizia municipale locale, ndr.) i fari dal Pd e dal centrosinistra su Cutro e sulla nostra terra sono stati sempre spenti. Perchè non li hanno accesi loro quando erano al Governo o quando erano alleati con il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte? Quando mai gli altri Governi hanno accesi i fari su di noi? Non accetto questi attacchi. Io sono al servizio del territorio". Lo dice alla DIRE Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, replicando alla dura lettera dell'esponente Dem in Calabria che lo ha accusato di essere "dipendente del Governo" Meloni dopo aver letto -ha scritto - l'intervista dell'Agenzia DIRE in cui Ceraso apprezzava il comportamento e l'operato del ministro Matteo Piantedosi.
"Se io sono servo del Governo allora loro sono servi di Mosca?", rincara il sindaco Ceraso ancora impegnato con la sua amministrazione in tutto quello che è conseguito al naufragio dei migranti a Steccato dove giovedì 9 marzo si terrà il Consiglio dei ministri nella Sala consiliare del Comune come annunciato dalla premier Giorgia Meloni.
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