di FILIPPO COPPOLETTA
"Fare il doppio salto non è facile ma alcune squadre ci sono riuscite: gli auguravo questo lo scorso anno. Ma Catanzaro ha una struttura solida, è una città dove si sta bene, dove si vive bene il calcio. Gli auguro di stare molti anni in Serie B, magari con qualche puntata in A: sarebbe simpatico rivedere la Calabria in Serie A". Parole semplici, dirette, rilasciate con la solita compostezza e con quel filo di passione che disegna l'immensa figura di Sir Claudio Ranieri. Il tecnico della Roma è intervenuto ai microfoni di Rai Sport, ospite della trasmissione Dribbling che andrà in onda domani alle 18.30 su Rai 2. Un'esclusiva anteprima dell'intervista, nella sua frazione prettamente calabrese, è andata in onda nel telegiornale Rai delle ore 14, dove il giornalista Francesco Paravati ha stuzzicato il tecnico romano sul suo forte legame con la Calabria e la sua città capoluogo.
La parentesi si è aperta guardando all'imminente terzo anniversario dalla morte di Gianni Di Marzio. "Andando via dalla Roma sono stato a Catanzaro e se non avessi trovato lui forse non avrei mai fatto il giocatore: lui riusciva a capirmi". Ha raccontato Ranieri, ripercorrendo le annate vittoriose tanto a Catanzaro quanto a Catania. A Di Marzo, il tecnico della Roma, riconosce l'aver avviato la sua carriera da allenatore. "I miei ricordi con lui sono al massimo" ha aggiunto.
Parlando del suo avvio di carriera in panchina, il giornalista Paravati non ha potuto non menzionare la notizia che per un breve periodo si rincorreva tra le colonne dei giornali catanzaresi e per i bar della città, secondo cui, il leggendario autore dell'impresa Leicester, sarebbe potuto sbarcare alla guida tecnica dei giallorossi. "Si è trattato di un aneddoto simpatico. Sono molto amico del Presidente (Noto, ndr) ed una sera a cena si son fatte diverse battute e si scherzava sulla cosa. Ma si trattava solo di battute" ha spiegato Claudio Ranieri, spegnendo definitivamente la questione. Nel corso della stessa intervista, infatti, lo stesso Ranieri avrebbe affermato che a giugno terminerà definitivamente la sua carriera in panchina per avviare, probabilmente, quella da dirigente nella squadra capitolina.
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