Montauro, “Storie al Tramonto”: quando i ricordi diventano poesia collettiva

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  25 agosto 2025 18:18

di SETTIMONIO PAONE

Mentre l’estate 2025 si avvia verso i titoli di coda e la nostra Calabria inizia a salutare il popolo delle vacanze del mare, Montauro ha voluto regalarsi un momento speciale, intimo e corale, capace di unire memoria e futuro. Tra i cartelloni delle tante manifestazioni che hanno acceso la stagione, “La Radice Sociale APS” ha proposto un omaggio al borgo: “Storie al Tramonto”, una passeggiata guidata che ha trasformato i vicoli antichi in un palcoscenico vivo di storia, ricordi ed emozioni.

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Un paese che si racconta camminando

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Piazza San Pantaleone è stata il punto di partenza di questa avventura. Da lì, lentamente, i partecipanti si sono incamminati tra quelle stradine che un tempo pullulavano di voci, di mercati improvvisati, di bambini che giocavano e di donne che intrecciavano le giornate con racconti e canti. Non una semplice visita guidata, ma un dialogo aperto: la gente è diventata protagonista, stimolata dagli organizzatori a condividere episodi di vita, memorie personali, frammenti di quotidianità che, uniti, hanno composto il mosaico della Montauro di ieri.
Ciò che ne è scaturito è stato un quadro autentico, vivo, fatto di emozioni genuine: la semplicità dei ricordi si è trasformata in cultura condivisa, in un patrimonio intangibile che ha appassionato e coinvolto tutti i presenti.
La musica come filo invisibile

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A rendere ancora più magico il cammino sono stati tre giovani musicisti montauresi: Andrea Cerullo, Matteo Decrescenzo e Francesco Procopio. Con i loro strumenti hanno accompagnato la serata come moderni menestrelli, donando al borgo un colore inaspettato. Il momento più intenso è arrivato quando hanno inscenato la più romantica delle tradizioni: la serenata sotto il balcone della fidanzata. Le note, sospese nell’aria calda di fine agosto, hanno strappato applausi a scena aperta e regalato emozioni che resteranno impresse nella memoria collettiva.

Il convivio della tradizione

Ma la vera sorpresa è arrivata al termine della passeggiata, davanti al secolare Palazzo Zizzi. Qui, un’idea dal sapore antico ha preso forma: “Ognuno porta qualcosa”. Con il passaparola di un tempo, i partecipanti hanno portato dolci, focacce, piatti casalinghi. In pochi minuti un lungo tavolo si è riempito di pietanze, trasformando il finale in un convivio spontaneo. Un gesto semplice e potente, che ha richiamato la tradizionale ospitalità calabrese, capace di trasformare una serata culturale in una festa del cuore.

E così, tra canti e suoni improvvisati, la manifestazione è proseguita fino a notte inoltrata, restituendo a Montauro la leggerezza e la gioia che le iniziative culturali dovrebbero sempre donare.

Una lezione di comunità

“Storie al Tramonto” non è stata solo una passeggiata: è stata un atto d’amore per il paese, un modo per riscoprirsi comunità attraverso i ricordi e la condivisione. In un tempo in cui tutto sembra correre veloce e individuale, Montauro ha scelto di fermarsi e di raccontarsi, regalando un insegnamento prezioso: la memoria condivisa è la vera radice che tiene unite le persone e i luoghi.

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