Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'assessore alla Cultura di Catanzaro Ivan Cardamome.
La crescita e la promozione culturale di un territorio non possono non essere strettamente legate alla capacità di valorizzare i talenti che lo animano, nella loro autentica spontaneità e vitalità. E’ questo un obiettivo che ha caratterizzato, fin dall’inizio, il mio percorso alla guida dell’Assessorato alla Cultura e che ho inteso portare avanti, con estrema convinzione, cercando di offrire l’adeguata cassa di risonanza alle migliori espressioni che Catanzaro storicamente ha saputo offrire.
E questo è anche il caso di Maria Mancuso che, nel corso degli ultimi decenni, ha plasmato con le proprie mani una serie di opere e di lavori in grado non solo di catturare il pubblico, ma anche di conquistare l’attenzione e la considerazione dei docenti, dei critici e degli addetti ai lavori più ortodossi. Non è stata la tradizionale formazione accademica a guidarla nella sua avventura artistica, bensì la curiosità e la passione verso gli attrezzi da lavoro di un mondo che non si finisce mai di scoprire. Con l’argilla ha saputo dare vita a pezzi d’arte che colpiscono dritto al cuore, facendo propria la lezione di maestri come Giuseppe Rito, ma ha anche imparato a destreggiarsi con la tavolozza dei colori facendo a gara di pittura con Andrea Cefaly. Ha attraversato la stagione d’oro degli anni ’80 catanzaresi, partecipando alla fervida vita sociale e culturale che vedeva nell’allora direttore dell’Accademia di Belle Arti, Toni Ferro, il proprio faro. Persino un poeta dei nostri tempi, come Achille Curcio, ha tessuto le sue lodi.
Oggi Catanzaro e l’amministrazione comunale vogliono renderle omaggio con una mostra interamente dedicata alla sua storia e al suo profilo. Un’occasione preziosa per scoprire e ammirare le testimonianze artistiche che Maria Mancuso, siciliana di nascita e orgogliosa catanzarese d’adozione, ha prodotto nel corso della propria carriera. Una donna che ha dato tanto alla nostra città e che oggi riceve, a pieno titolo, il giusto riconoscimento grazie ad una esposizione antologica a lei dedicata nel Complesso monumentale San Giovanni. Contenitore sempre fervido di idee e stimoli, autentico cuore pulsante del centro storico, che si conferma punto di riferimento per le attività espositive nel panorama regionale e dell’intero Mezzogiorno.
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