Movida pericolosa, divieto di accesso a locali pubblici per un 40enne e un 24enne a Catanzaro

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La Questura di Catanzaro

Denunciati rispettivamente per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni personali.

  17 aprile 2025 16:15

La puntuale attività di monitoraggio dei fenomeni di violenza commessi nei luoghi della movida e dei locali pubblici della Provincia ha consentito al Questore di Catanzaro di emettere due provvedimenti di Divieto di accesso ai locali pubblici del centro di Catanzaro Lido.

Il primo provvedimento di prevenzione (D.A.C. Ur. ex art. 13 D.L. 14/2017) è stato emesso nei confronti di un cittadino italiano di 40 anni, con precedenti di polizia per lesioni personali e violenza sessuale, deferito per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nella centralissima piazza Anita Garibaldi di Catanzaro Lido, mentre tentava di vendere ad adolescenti, intenti a trascorrere la movida del sabato notte. Nella circostanza, il personale dell’U.P.G. e S.P. della Questura di Catanzaro ha provveduto a deferire all’Autorità Giudiziaria il quarantenne ed a sequestrare la sostanza stupefacente del tipo cocaina in suo possesso, che è risultata abilmente celata in un blister di una nota marca di farmaci e si presentava già suddivisa in dosi predisposte per l’attività di spaccio.

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L’ulteriore provvedimento questorile di Divieto di accesso ad esercizi pubblici (c.d. DASPO Willy ex art. 13-bis D.L. 14/2017) è stato emesso a carico di un cittadino extracomunitario appena ventenne, con precedenti di polizia per furto, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti, che, nella centrale piazza Mercato Vecchio di Lamezia Terme (CZ), è stato deferito per il reato di lesioni personali, in quanto colpiva violentemente e ripetutamente al volto, con una bottiglia di vetro, un connazionale. Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza, immediatamente intervenuto, ha provveduto a deferire l’aggressore alla competente Autorità Giudiziaria.

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I provvedimenti emessi dal Questore di Catanzaro - Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, avvalendosi della Divisione Polizia Anticrimine, si sono resi necessari in considerazione della necessità di impedire, per i prossimi tre anni, la frequentazione dei locali pubblici insistenti nell’area in cui due soggetti hanno commesso le condotte in questione.

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