di MARIO TASSONE
Nei giorni scorsi l’on. Simona Loizzo mi ha invitato alla presentazione del Museo digitale della Calabria, tenutasi presso la Sala Stampa della Camera Deputati. Ho trovato la iniziativa interessante.
Un archivio di migliaia di foto, un patrimonio culturale di inestimabile valore.
Le immagini presentate, uno scampolo di bellezze prodotte dall’ingegno dell’uomo.
Un percorso di secoli di storia segnato da capolavori che ci strappa dalle angustie della quotidianità e ci conduce in uno spazio inesplorato di spiritualità ed armonia.
L’Uomo afferma la propria centralità in cui equilibrio e musicalità sono il substrato dello sviluppo.
Non c’è progresso economico se manca lo sviluppo inteso come crescita complessiva della società.
Infatti c’è sviluppo quando equilibrio, giustizia prevalgono sulla opacità di individualismi, segmenti di arretratezza e di chiusura.
La bellezza delle opere sfida il buio del cinismo e l’Uomo rivive attraverso i capolavori l’armonia del Creato.
Sarebbe un traguardo non raggiunto se il Museo digitale, presentato l’altro giorno, fosse uno delle tante iniziative che vivono brevi spazi temporali.
La iniziativa offre una opportunità di riflessione vera perché tanta disarmonia tra potenzialità, giacimenti culturali e un presente della Calabria arido in cui prevale un opportunismo che sa di resa e di inganno.
Se dal passato troviamo esplosioni di luce e di umanità, perché la nostra regione si segnala per la criminalità organizzata, per indolenza, per un “io” micidiale che divide? La regione valorizzi il Museo digitale e tante altre iniziative benemerite che pur ci sono. Non si chiedono solo contributi materiali.
Queste iniziative possono essere un cantiere di cultura e di umanità.
Scuole di pensiero per ritrovare una identità perduta.
Una identità non quella dei faccendieri, degli affaristi, del sovrappeso di una burocrazia regionale che sedimenta ma quella degli spiriti liberi.
Di questo si parlava con il direttore Strati e l’assessore regionale Vari.
Il vero obiettivo delle iniziative culturali è la libertà.
È una scelta: ritrovare l’anima della nostra regione ed essere una comunità di uomini liberi artefici del proprio futuro.
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