Musica, è morto Tony Bennett: l'ultimo "crooner" d'America aveva origini reggine

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  21 luglio 2023 17:42

E' morto a 96 anni a New York il leggendario cantante americano Tony Bennett. La notizia è riferita dall'Associated Press.

Bennett è morto nella sua città natale, New York. La causa del decesso - a due settimane dal suo 97° compleanno - non è ancora stata resa nota. "Vengo da una buona famiglia italiana, ma ho cercato di mantenermi in forma nel corso degli anni", disse Bennett una ventina di anni fa. All'epoca aveva 72 anni, e incontrava e salutava il pubblico con spavalderia prima di un'esibizione di beneficenza nel caldo torrido del deserto di Sonoran a Tucson, in Arizona. Per due decenni, il 20 volte vincitore di un Grammy ha continuato a 'dondolare' con la stessa disinvoltura di sempre, entrando nella storia come uno degli unici artisti che ha registrato nuovi album negli anni '50, '60, '70, '80, '90 e nei primi tre decenni del XXI secolo.
Anthony Dominick Benedetto, questo il suo vero nome, nacque in una povera famiglia di immigrati italiani ad Astoria, nel Queens, il 3 agosto 1926. Il padre Giovanni, droghiere, morì 10 anni dopo, costringendo la madre Anna Maria, sarta, a trovare nuovi modi per guadagnarsi il pane durante la Grande Depressione.

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Aveva radici in Calabria Tony Bennett: figlio di John Benedetto, emigrato negli Stati Uniti nel 1906 da Podargoni, frazione collinare di Reggio, e di Anna Suraci, una sarta, nata negli Stati Uniti dopo l'emigrazione dei suoi genitori, anch'essi reggini, nel lontano 1899.

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Non passò molto tempo prima che Little Tony usasse il talento delle sue corde vocali, esibendosi all'inaugurazione del Triborough Bridge nel 1936. Mentre frequentava la High School of Industrial Arts, l'adolescente si rese conto di voler diventare un cantante professionista, ma iniziò anche ad allenarsi per l'altra passione artistica di sempre: la pittura. 
Si prese una pausa dalla carriera per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo il ritorno a casa, nel 1949 viene scoperto da Bob Hope - che lavora con Pearl Bailey in un club del Greenwich Village - e firma un contratto con la Columbia Records. Venticinquenne e ribattezzato Tony Bennett, ottiene il suo primo successo al numero 1 nel 1951 con "Because of You", dando il via a sette decenni di successi in classifica. Ben oltre mezzo secolo dopo aver raggiunto le classifiche, Bennett ha dichiarato di non essersi mai stancato di cantare la sua canzone simbolo del 1962, "I Left My Heart in San Francisco".

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Nella regione del padre, la Calabria, come in tutto il mondo, la sua scomparsa non è passata inosservata.

Il presidente dell'associazione Incontriamoci Sempre, Pino Strati, lo ricorda così: "Oltre 70 anni di carriera - dichiara Strati - considerato una delle voci più distintive ed influenti a livello musicale del Pop e Jazz del ventesimo secolo, un custode della classica canzone popolare d'America, questo era Tony Bennett, l'ultimo Crooner d'America dopo Dean Martin e Frank Sinatra. Lunghissimo il suo score di Premi, 20 Grammy Awards e oltre 100 album.Ha collaborato con tantissimi artisti di levatura mondiale, così com'è stato Tony Bennett. Di lui si ricordano i duetti di alcuni anni fa con Lady Gaga, tanti successi, molti, ricordiamo Love For Sale , cantato da tanti e tanti artisti, anche italiani. Ci ha lasciato una delle stelle mondiali della musica. Ora continuerà a brillere da lassù, - dice ancora Strati - e sarà visibile anche da Podargoni, che diede i natali alla sua famiglia".

 

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