di TERESA ALOI
E' nata per tutelare i proprietari delle case e, contestualmente, per mantenere inalterato ed usufruibile a tutti l'unico tratto di spiaggia e scogliera raggiungibile del Comune di Stalettì non occupato da insediamenti privati.
E' l'associazione "Amici di Caminia" che, oggi più che mai, in una nota sottolinea il comportamento "del tutto contraddittorio tenuto dall'amministrazione comunale di Stalettì nella nota questione "Caminia"". Una questione finita davanti al Tar dove a marzo 2020 si discuteranno i ricorsi presentati dai proprietari delle case che si affacciano sullo specchio di mare della nota località ionica contro l'ordinanza di sgombero firmata a febbraio scorso dal Comune.
"Nel corso degli anni '60 - scrivono - lo stesso Comune, dichiarandosi proprietario, aveva più volte e in più occasioni invitato gli abitanti di Stalettì a prendere possesso delle aree; successivamente, in tutti gli anni a seguire e per oltre 50 anni aveva sempre sostenuto le ragioni degli stalettesi che, su preciso invito del Comune, avevano realizzare delle costruzioni nel luogo, sostegno manifestato anche nelle varie vicende legali sia nelle sedi civili che penali. Le precedenti amministrazioni hanno, inoltre, realizzato tutte le opere di urbanizzazione primarie necessarie e costruito parcheggi ed impianti di illuminazione rendendo più fruibile la località".
E ancora: "La nuova amministrazione comunale mentre da un lato investe del denaro per l'installazione delle telecamere - insistono - dall'altro, in spregio a quanto fatto dai predecessori, per ragioni del tutto oscure, sta agendo per il rilascio forzato delle aree, di cui fra l'altro non è proprietario, e addirittura sconfessata dal Demanio marittimo, che ha espressamente affermato che si tratta di una iniziativa del tutto arbitraria posta in essere dal Comune".
"Questo voltafaccia dell'Amministrazione comunale di Stalettì - scrive - mimetizzato dietro a problemi di ordine idrogeologico, lascia seri dubbi in ordine alla destinazione che lo stesso Comune intenderebbe dare alle aree di Caminia, essendo a conoscenza della popolazione locale la realizzazione di progetti per la costruzione di un villaggio turistico a monte dell'area e il cui inizio di smottamento del terreno non contribuisce a prevenire danni idrogeologico. C'è da chiedersi perchè il Comune, piuttosto che intervenire per prevenire eventuali danni con opere di manutenzione, si preoccupi di perseguire di propria iniziativa e arbitrariamente interessi non propri, essendo per giunta non più proprietario della fascia di terreno dove sono ubicate le costruzioni. Da ultimo, a fronte di legittimi ricorsi presentati al Tar Calabria dai proprietari delle abitazioni di Caminia interessati da ordinanze, lo stesso Comune sconfessando l'operato di tutte le Amministrazioni precedenti mentre da un alto lamenta la carenza di fondi nelle casse comunali, dall'altro,senza titolo, sta difendo la propria posizione deliberando la corresponsione di lauti compensi ai legali incaricati per la difesa dilapidando i soldi pubblici".
Intenzione, dunque, dell'associazione è "perseguire l'operato del Comune di Stalettì in tutte le sedi, civili e penali, e segnalare il comportamento alla Corte dei Conti".
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