Nell'avviso di conclusione indagini notificato oggi a quattro finanzieri e due militari del corpo delle Capitanerie di porto, accusati di naufragio colposo ed omicidio colposo nell'ambito dell'indagine sui ritardi nei soccorsi a Steccato di Cutro, il sostituto procuratore di Crotone Pasquale Festa sostiene che sia stata “corretta” la prima valutazione dello scenario operativo effettuata da Frontex Varsavia e dal Centro coordinamento soccorsi marittimi di Roma “che qualificavano l'intervento come operazione law enforcement” attribuendolo al Roan, Reparto operativo aeronavale, della Guardia di finanza di Vibo Valentia, “di cui però sconoscevano le capacità operative”.
Ed infatti nell'avviso di conclusione indagini il magistrato narra delle difficoltà di navigazione del pattugliatore della Guardia di finanza 'Barbarisi' che “previsto in servizio di pattugliamento dalle ore 18 del 25 febbraio alle ore 5 del 26 febbraio, non aveva mai mollato gli ormeggi a causa delle condizioni meteo marine avverse”, mentre la vedetta della Finanza V5006 “alle ore 21 aveva invertito la rotta per avverse condizioni meteo marine riscontrate proprio nella zona in cui era atteso il target”. Ed è già in questa prima fase che si verifica una mancanza di comunicazioni tra Guardia di finanza e Capitaneria di porto che avrebbero potuto “incidere sulla valutazione dello scenario operativo”. Infatti, in presenza di mare forza 4 e vento di burrasca sud forza 7, con previsione in peggioramento, la Guardia di finanza aveva “ricevuto dalla Guardia costiera la disponibilità ad impiegare, autonomamente o in ausilio, assetti certamente operativi e che potevano navigare senza alcuna difficoltà”. Impiego che, invece, sarebbe stato ritenuto non necessario.
Secondo il pm - in definitiva - gli indagati avevano “tutti e indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell'ordine pubblico”. Se fossero stati adottati comportamenti diligenti “personale dello Stato avrebbe, una volta acquisito a vista il target, constatato la presenza di almeno 180 persone a bordo del caicco Summer Love, numerose delle quali neonate e minori, con conseguente applicazione del piano Sar, impedendo in tal modo che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità dell’approdo si sgretolasse, urtando contro una secca a seguito di una manovra imperita del timoniere”.
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