di STEFANIA PAPALEO
Altre scarcerazioni al processo Eureka che vede alla sbarra i presunti componenti di un'organizzazione criminale transnazionale impegnata in attività di riciclaggio, traffico di droga e armi a livello globale. Il gup del Tribunale di Reggio Calabria, Antonio Foti, ha sostituito l'attuale misura cautelare in carcere con quella meno grave degli arresti domiciliari nei confronti degli imputati Francesco Nesci, 23 anni, di Sorianello (difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Giuseppe Orecchio) e Gregorio Tassone, 32 anni, di Spadola (difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Domenico Rosso).
Nonostante il parere contrario espresso dalla Dda di Reggio Calabria per mano dei sostituti procuratori Domenico Cappelleri e Maria Mastrapasqua, che per i due imputati hanno peraltro chiesto una condanna rispettivamente a 12 anni e 16 anni di reclusione, il giudice ha accolto l'istanza dei legali della difesa, sulla scia della decisione già assunta per gli imputati Vincenzo Galatà, 28 anni, di Mongiana (LEGGI QUI), e Nicolino Catananti, detto "Enzo" (LEGGI QUI).
Il processo intanto va avanti secondo il calendario già stilato e che vedrà il gup emettere la sentenza in rito abbreviato per gli imputati che lo hanno richiesto. Al centro della scena, un totale di 119 indagati accusati, a vario titolo, di ave preso parte a un'organizzazione criminale transnazionale impegnata in attività di riciclaggio, traffico di droga e armi a livello globale per conto dei clan Nirta-Strangio-Giampaolo-Giorgi-Mammoliti di San Luca e Morabito-Mollica di Africo.
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