'Ndrangheta, assolti al secondo processo in Appello i presunti picciotti della Confederata tra i Morfò e Nicola Acri

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Aldo e Giovanni Zagarese
  23 febbraio 2022 17:33

Oggi pomeriggio nel corso dell’udienza della Corte di Appello di Catanzaro, designata in sede di rinvio dalla Corte di Cassazione, è stata data lettura della sentenza con la quale è stata integralmente riformata la decisione del Tribunale di Castrovillari e della Corte di Appello di Catanzaro per cui  Salvatore Morfò, Isidoro Morfò,  Massimo Graziano, difesi dagli avvocati Giovanni Zagarese e Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, sono stati assolti dal reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, eliminando i più gravi reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, e ritenendo che le residue condotte  erano da ritenersi riconducibili da semplici  episodi di tentata o consumata violenza privata.

IL FATTO - Il Tribunale di Castrovillari e la Corte di Appello di Catanzaro avevano condannato Salvatore Morfò, Isidoro Morfò, Massimo Graziano, ed altri, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso operante nel territorio della provincia di Cosenza, con la denominazione Associazione Acri – Morfò, comminando pesanti pene, da anni 13 e mesi 6 ad anni 21 di reclusione oltre alla confisca di beni ed attività aziendali.

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In conseguenza all’assoluzione con formula ampia per non aver commesso il fatto, è stata anche annullata la confisca dei beni sequestrati. Nel corso del giudizio di rinvio, la Procura Generale aveva chiesto ed ottenuto di integrare il materiale probatorio a carico degli imputati con la produzione delle dichiarazioni collaborative di Nicola Acri, che è stato anche escusso in aula quale collaboratore di giustizia.

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